Pettole

Pubblicato il 15 Feb 2014 da Redazione
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pettoleLe pèttole (“pèttëlë” in Dialetto pugliese, “scorpelle” a San Severo, “pèttuli” nel Brindisino, “pìttule” nel Leccese) sono frittelle di pasta lievitata cosparse di zucchero. Nella versioane salata all’impasto si può aggiungere baccalà, alici sott’olio o cavolfiore.
Vengono fritte nell’olio bollente.
A Foggia è usanza preparare l’impasto per le pettole dal primo mattino del 24 dicembre per friggerle e consumarle ancora calde verso mezzogiorno come “spuntino” in attesa del cenone della vigilia.
A Monte Sant’Angelo nell’impasto si aggiungono anche delle patate lesse affinché la pettola risulti essere più morbida.
A Brindisi, tradizione vuole che le pettole vengano preparate il 7 dicembre, ovvero il giorno della vigilia dell’Immacolata Concezione, per poi essere riproposte nel periodo natalizio.
In molte altre località, la data di inizio della preparazione delle pettole è invece la festa dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre. Nel Salento tarantino e precisamente a Lizzano, c’è un proverbio che dice: “Ti la Mmaculata la prima ffrizzulata, ti la Cannilora l’ultima frizzola” (“Nel giorno dell’Immacolata, la prima preparazione di pettole, nel giorno della Candelora, l’ultima”).
Nella zona leccese la prima frittura avviene l’11 novembre, giorno in cui si celebrano San Martino e, secondo la tradizione, la fine del periodo di fermentazione del mosto che coincide quindi con l’arrivo sulle mense del vino nuovo o novello.
Nell’area di Taranto si preparano nel giorno in cui si festeggia Santa Cecilia, il 22 novembre, e a seguire durante le festività natalizie. In alcuni comuni del sud-est barese, come Rutigliano è consuetudine prepararle il giorno di Santa Caterina, il 23 novembre. Si usa ancora prepararle recitando preghiere.
Questo piatto è noto a Gallipoli a partire dal 15 ottobre giorno in cui si festeggia Santa Teresa d’Avila che introduce nella stessa città il periodo natalizio.