Nella seconda giornata di lavori al simposio di Gallipoli (Le) tenutasi ieri 22 ottobre sul patogeno degli ulivi Xylella fastidiosa, il responsabile dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Antonio Guario, ha esposto agli oltre 200 studiosi provenienti da tutto il mondo la strategia che si intende mettere in atto per il contenimento della malattia, che prevede azioni di lotta integrata contro i vettori.
In base al piano dovrebbe essere creata una zona cuscinetto a nord di Lecce, alla quale sarà affiancato un cordone fitosanitario di sicurezza. Prendendo atto del che la malattia degli ulivi salentini è ancora in fase di espansione, avendo coinvolto ormai vaste aree dei tuta la provincia di Lecce, Guillermo Cardon, della Direzione generale per la Salute e i consumatori della Commissione europea, ha detto che si sta valutando la modifica della direttiva comunitaria sulle misure di protezione contro l’introduzione di organismi nocivi ai vegetali. Si tratta della direttiva 2000/29 che detta le misure di protezione contro l’introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità, norma che potrebbe essere modificata proprio sulla base di quanto sta accadendo nel Salento.
L’eventuale modifica presuppone, tuttavia, l’acquisizione dei pareri dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare che dovrebbero essere disponibili entro la fine dell’anno. A Gallipoli, dove da ieri sono convenuti oltre 200 scienziati da 20 paesi di tutto il mondo per confrontare esperienze e conoscenze sul fenomeno del disseccamento rapido degli ulivi, si è anche riunito il Comitato tecnico scientifico internazionale per Xylella fastidiosa, con a capo Marina Barba. L’organismo, che ha funzioni consultive, dovrà esprime il proprio parere sulla strategia di contenimento della batteriosi approntate dalla Regione Puglia. Abbiamo fatto il punto della situazione esaminando le ipotesi di intervento elaborate dalla Regione Puglia – ha evidenziato Barba – che prevedono una precisa integrazione di lavorazioni del terreno, sfalci, interramento del materiale di risulta che favorisca l’eliminazione delle uova degli insetti vettori e riduca la percentuale di presenza del batterio all’interno dell’area interessata”.
E una raccolta speciale è avvenuta sotto gli occhi delle decine di scienziati fitosanitari arrivati in Salento da tutto il mondo. È quella che si tenuta nelle campagne di Presicce, in contrada Masseria del Feudo, dove le olive sono state raccolte al calar della sera, nel buio più assoluto rischiarato solo dalla luce dei mezzi agricoli.
L’iniziativa, organizzata da Coldiretti e portata avanti dall’azienda Forestaforte di Gagliano del Capo, è il risultato di un’azione di ricerca avviata lo scorso anno, basata sull’incidenza delle temperature ambientali sull’intensità e le caratteristiche degli aromi sull’olio estratto, con risultati sorprendenti. Un’occasione per dimostrare al mondo scientifico mondiale che il Salento è terra di qualità ed eccellenza olivicola, fritto di tradizione e innovazione.