Ora anche i canadesi conoscono le orecchiette al ragù con le brasciole. E tutto questo grazie a un signore 70enne originario di Anzano di Puglia, sui Monti Dauni, in provincia di Foggia, che sta facendo appassionare i telespettatori del canale CTV nella sesta edizione di Masterchef Canada.
Antonio “Tony” La Ferrara oggi vive a Whitby, in Ontario, città di 130mila abitanti a una cinquantina di chilometri da Toronto. È partito da Anzano, paesino a nord della Puglia al confine con la Campania, quando aveva 17 anni. In Canada si è integrato alla perfezione, è diventato professore d’informatica al liceo e allenatore di calcio, passione che non ha abbandonato nemmeno ora che è in pensione.
Tony ha conquistato subito la simpatia dei telespettatori canadesi e soprattutto la fiducia dei tre giudici di Masterchef Canada, i famosi chef Michael Bonacini, Alvin Leung e Claudio Aprile. Le prime due puntate sono andate in onda l’8 aprile. La Ferrara è entrato subito nei migliori 18 di tutto il Canada, dopo varie selezioni e superando migliaia di altri aspiranti masterchef. Poi si è guadagnato l’accesso alla seconda puntata grazie alla sua bravura con i piatti italiani. Anzi, pugliesi. Le orecchiette al ragù con le brasciole gli sono valse l’entrata tra i migliori 12 concorrenti.
Tony ha continuato a sorprendere tutti perché è diventato capitano della squadra rossa nella prima esterna: obiettivo cucinare un intero banchetto nuziale. Sfida vinta e qualificazione di diritto alla quarta puntata dove i concorrenti sono diventati nove. Insomma, per Tony La Ferrara tutto è partito dalle orecchiette con le brasciole e ora si ritrova tra i migliori 10 chef amatoriali del Canada.
“Mi sono iscritto a Masterchef spinto dalla mia nipotina” racconta Tony alla giornalista del Corriere Canadese Mariella Policheni. Figli e nipoti, infatti, sono i fan più sfegatati della sua cucina, legata alle tradizioni pugliesi. “Il mio piatto forte sono le orecchiette con le brasciole – dice – ma sono tante le pietanze che amo preparare e che, come ad esempio pasta e fagioli, mi riportano indietro nel tempo a casa dei miei nonni o degli zii. Ecco, il cibo mantiene saldi i legami e questo è molto bello”.
Un legame indissolubile come per tutti gli emigrati italiani, quello con il cibo. “Se sei italiano cresci, che ti piaccia o no, circondato da persone che amano cucinare a partire dalla mamma e dalla nonna, e lo fanno per piacere e non per obbligo” dice ancora La Ferrara, che poi descrive l’esperienza di Masterchef come qualcosa di straordinario, anche a 70 anni. Il suo sogno sarebbe diventare il più vecchio masterchef del Canada. E se, davvero, dovesse vincere i 100 mila dollari in palio, cosa ne farà? “Aprirò un ristorante per mia figlia e la nostra famiglia”. Ovviamente.