Fra i colori del vino vince il rosato che è cresciuto del 20,7% nei consumi registrando il maggior incremento rispetto ai bianchi e ai rossi Doc e Docg che crescono, ma in maniera più morbida, con aumento rispettivamente del 3,9% e del 2,1%. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Ismea del 2017 in merito ai cambiamenti in atto nei calici degli italiani. Una tendenza sostenuta dal diffondersi di nuovi modelli di consumo come l’apericena che coinvolge quasi sei italiani su dieci (59%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixé.
L’aperitivo – evidenzia la Coldiretti – è un rito che unisce l’Italia da nord a sud e spinge sul consumo di vini freschi e sulle bollicine, con una sempre maggiore ricerca di qualità come dimostrano anche le 7.300 enoteche aperte in tutta la Penisola dove è possibile scegliere fra una offerta Made in Italy di 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 a denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 118 a indicazione geografica tipica (Igt). Consumato da 1 italiano su 2 e dal 39,3% delle donne secondo gli ultimi dati Istat, “il vino – precisa la Coldiretti – è diventato l’emblema di uno stile di vita ‘lento’, attento al benessere psico-fisico ma con
un consumo equilibrato che riguarda la maggioranza della popolazione”.
Ma la cultura del vino coinvolge sempre di più anche gli stranieri che nel 2017 hanno acquistato 6 miliardi di euro di bottiglie con etichette italiane con un export cresciuto del 7%, mentre solo lo spumante, protagonista di molti aperitivi in Italia e all’estero, ha fatto registrare incrementi a due cifre segnando un +14% nell’export in valore rispetto allo scorso anno raggiungendo la cifra record di 1,3 miliardi di euro. Fuori dai confini nazionali – conclude la Coldiretti – i consumatori più appassionati sono gli inglesi che non sembrano essere stati scoraggiati dalla Brexit e sono nel 2017 il primo mercato mondiale di sbocco delle spumante italiano con il valore delle bottiglie esportate che fa registrare un aumento del 12%, di gran lunga davanti agli Stati Uniti, che crescono comunque del 15% mentre in posizione più defilata sul podio si trova la Germania (+8%).(ANSA).