Presso la Sala Consiliare del Comune di Putignano è stata presentata ufficialmente la Condotta Slow Food Alberobello. La condotta, istituita in un territorio ricco di biodiversità, abbraccerà il territorio a sud-est di Bari e comprenderà i Comuni dell’area dei Trulli: Alberobello, Putignano, Locorotondo e Turi. Come le altre 1.300 presenti in tutto il territorio mondiale, si occuperà di diffondere la filosofia del “buono, pulito e giusto”, che da anni costituisce lo slogan vincente di Slow Food e del suo fondatore Carlo Petrini.
La serata si è aperta con i saluti dei sindaci del territorio di appartenenza, Domenico Giannandrea (sindaco del Comune di Putignano) e Lavinia Orlando (vice sindaco del Comune di Turi), per poi proseguire con la presentazione delle finalità che la nuova condotta pugliese perseguirà sul territorio e con l’ufficializzazione del Comitato di condotta affidata al fiduciario Domenico Pugliese che ha detto: “Iniziamo quest’avventura con l’entusiasmo di voler dare attenzione alle moltissime produzioni agricole e agroalimentari del nostro territorio ma anche all’educazione alimentare partendo dai bambini”. A questi si è unito anche il sostegno del sindaco di Alberobello Michele Longo che, non potendo intervenire di persona per sopraggiunti impegni, ha comunque voluto inviare i propri saluti “con l’augurio che il nuovo sodalizio si impegni nella consapevolezza di dover fare un lavoro intenso ma entusiasmante che passa dal recupero dell’identità culturale e gastronomica” e sottolineando che “Slow Food rappresenta per Alberobello e tutto il circondario un grande marchio di qualità e affidabilità per i turisti che vengono in visita da ogni parte del mondo”.
All’evento erano presenti il segretario regionale Slow Food Puglia Salvatore Pulimeno e i due componenti del Consiglio Nazionale di Slow Food Italia, Francesco Biasi e Marcello Longo, che hanno condiviso l’idea di “continuare a lavorare su piccola scala, perché tante microeconomie possono creare una macroeconomia”.
Obiettivo della neonata condotta è, per esempio, quello di finalizzare sforzi ed entusiasmo per la creazione di presidi riferiti agli oliveti secolari di varietà Cultivar tipica Cima di Mola delle colline di Alberobello che rischia l’estinzione a causa degli onerosi costi di raccolta. Oppure salvaguardare le produzioni di qualità non solo della ciliegia Ferrovia e del Percoco di Turi ma anche della Faldacchea, dolce tipico turese fatto con pasta di mandorle cotte, zucchero e amarene sciroppate. “L’interesse per Slow Food nasce soprattutto con rispetto alla Faldacchea” ha detto il Vice Sindaco di Turi Lavinia Orlando “e mira a promuovere non solo il territorio ma anche le modalità di produzione di questo dolce tipico”.
Il comprensorio in esame, inoltre, presenta un elevato numero di aziende agricole ad indirizzo zootecnico che producono latte e prodotti caseari di buona qualità. Prodotti tipici sono il provolone, la ricotta, la ricotta marzotica, la ricotta forte, la scamorza, la burrata, la mozzarella e, per finire, la treccia prodotta presso caseifici e masserie con metodo naturale (utilizzando il siero innesto per l’ottenimento della pasta filata).
A questi pregiatissimi prodotti, si affiancano anche i taralli e le friselle unitamente ai dolci a base di mandorle. Anche la farinella, sfarinato di ceci, prodotto tipico culinario del territorio di Putignano, “merita di diventare Presidio Slow Food” ha detto il Sindaco di Putignano Domenico Giannandrea, che poi ha aggiunto “E’ fondamentale seguire questo processo e dargli una veste culturale perché la farinella è un alimento antico e in via di estinzione, perché credo che se vogliamo fare storytelling che non sia solo una favola messa su per i turisti, dobbiamo farla diventare la nostra storia perché la farinella è carnevale, è cibo, è turismo”.