Curiosità gastronomiche ed eccellenze del territorio pugliese, e non solo, ancora una volta protagoniste del quinto appuntamento con le degustazioni organizzate da Puglia Mon Amour e dal Cantiere del Gusto di Bari. Questa volta la Puglia è andata a braccetto con la Sardegna.
Un’occasione che gli affezionati di questo appuntamento non si sono lasciati sfuggire per scoprire bontà inedite e imparare ad accostarle al vino più appropriato. Tra i presenti c’è chi ritorna più volte o chi per la prima volta, incuriosito, si lascia trascinare da questo nuovo e interessante format giunto con la Sardegna al quinto appuntamento, dopo il Veneto, la Toscana, il Trentino Alto Adige e la Basilicata.
La cena si è aperta con i crostini con bottarga di muggine, crema di fave e uova di lompo seguiti da altri crostini con guanciale al pepe Sarawak del Salumificio Giannelli di Troia (Foggia), miele di corbezzolo e gherigli di noce. L’azienda guidata da Raffaele Giannelli e dal padre Michele produce salumi naturali e senza conservanti utilizzando il miele come acidificante, il vino, l’aglio e il peperone dolce come antibatterici e antiossidanti. I partecipanti alla serata hanno avuto modo di degustare alcune delle loro produzioni, come il prosciutto crudo stagionato 36 mesi, la salsiccia dolce e piccante, il cuor di pancetta, il salame del sud – salame a punta di coltello con finocchietto, peperone crusco, nero di Troia – e il capocollo al vincotto. Sempre di Giannelli anche il lardo al vino nero di Troia arrotolato al pecorino Fiore Sardo presidio Slow Food servito caldo su pane carasau.
I vini pugliesi e sardi serviti provengono proprio da vitigni autoctoni da poco riscoperti. Ad accompagnare le prime portate le bollicine dell’Aristanis rosé della Cantina Sociale della Vernaccia di Oristano, prodotto con uve nieddera, dal colore rosa tenue e un profumo intenso con piacevole fragranza di fragola e petali di rosa, e il rosso Don Efisio con uve Monica di Sardegna la cui etichetta richiama uno dei suggestivi e tipici paesaggi della terra del Sinis, un luogo rappresentato attraverso i riflessi dorati delle canne e dei muggini che saltano al tramonto nello stagno.
Un mix emiliano-sardo-pugliese la lasagna carasau, piatto caldo della serata. Pane carasau, mozzarella di pecora della masseria Calcara di Altamura e passata di pomodoro arricchita con crema di pecorino dell’azienda Bussu Formaggi Biologici situata nell’incantevole altopiano di Campeda-Macomer (Nuoro), nel cuore della Sardegna. Da più di 50 anni Bussu alleva pecore di razza sarda e produce da sempre il formaggio pecorino Fiore Sardo con tecniche di produzione tradizionale. Nella verticale di formaggi, il loro pecorino Fiore Sardo Presidio Slow Food 4 mesi, 6-7 mesi, 12 mesi, 24 mesi.
Proprio dell’azienda Bussu le due chicche della serata: il “callu de cabrettu” (caglio di capretto), un formaggio rarissimo perfino in Sardegna che appartiene alla tradizione dei pastori sardi e che nasce nello stomaco del capretto lattante chiuso alle estremità con una corda e fatto stagionare con tutto il suo contenuto, ossia l’ultima poppata di latte materno. Una volta diventato ricotta veniva tagliato dai pastori con una lametta, poi spalmato sul pane carasau e gustato durante la merenda al pascolo. Un formaggio dal sapore deciso e forte, molto simile alla ricotta forte pugliese. La seconda specialità proposta dal Cantiere del Gusto e da Puglia Mon Amour la crema nata dal formaggio Bussu con i vermi, il cosiddetto “formaggio punto”.
Majanca e Magliano, due vini dell’Azienda Vinicola Il Tuccanese di Leonardo Guidacci, nata a Orsara nel 1997 con una produzione media di 5mila bottiglie all’anno e con l’obiettivo di valorizzare un vitigno autoctono, il Tuccanese appunto, espressione del territorio argilloso e calcareo della zona, hanno accompagnato la seconda parte del menu.
Menu che si è concluso nel modo più dolce e decisamente in clima pasquale. Nicola Mecca, titolare insieme alla moglie Lucia della nota Pasticceria artigianale Casoli in centro a Troia, ha presentato la sua colomba pasquale, nata 4 anni fa, farcita con la Passionata, creazione quest’ultima realizzata con ricotta di bufala, mucca e pecora, marzapane, biscuit all’arancia con copertura di pasta di mandorle pugliesi.
Una serata all’insegna della convivialità e della cultura enogastronomica che come i precedenti appuntamenti ha registrato ancora una volta il tutto esaurito. Segno di una crescente attenzione per tutto ciò che è sinonimo di qualità. Perché l’obiettivo della serate “La Puglia a braccetto con…” è proprio questo. Far conoscere le piccole grandi realtà artigianali italiane in un’atmosfera informale, portarle in tavola e raccontare la loro storia. I produttori presenti alle serate hanno modo di interagire con i presenti spiegando i prodotti, come nascono e come vengono lavorati, stagionati o affinati.
Qui il servizio del TgNorba24.