Dai panzerotti con mozzarella e pomodoro fino all’arte norcina della Murgia con il capocollo e non solo. Dal polpo alla brace alla carne arrosto fino ai sapori del casaro con i formaggi locali. È la strada dei sapori di Locorotondo, “I Tipici”, che proseguirà fino a domenica 13 settembre. Il posto giusto per chi ha voglia di pasta, con un tris a scelta, dal piatto vegetariano a quello di grano arso. O ancora un panino cegliese con mortadella, provolone, giardiniera e capperi preparato dallo chef di Botrus divinoristorante Francesco Nacci. Spazio anche a chi ha voglia di mare e di orto con una carrellata di fritti croccanti. Il brindisi? Con i classici vini della Murgia, Upal Cantina sociale di Cisternino e Lama di Rose, e le birre del birrificio artigianale Fabbiano di San Giorgio Ionico. Il gran finale? Dolce ovviamente, a base di mandorle della tradizione di Locorotondo fino al biscotto cegliese.
Grazie ai Tipici, evento organizzato da Stefano Pentassuglia, presidente dell’associazione “U Panàridde”, il belvedere, o come tutti lo chiamano “il lungomare” di Locorotondo, diventa per tre giorni la vetrina dei sapori della Valle d’Itria e delle squisite tipicità pugliesi.
Al taglio del nastro tante autorità presenti tra cui il sindaco di Locorotondo Tommaso Scatigna, Una vera e propria festa dei sapori tipici della zona con un’attenzione particolare alla cucina tradizionale delle nonne che sapevano scegliere sapientemente gli ingredienti più genuini.
Non poteva mancare anche una degustazione guidata alla scoperta del buon olio extravergine e uno spazio dedicato ai bambini.
Una manifestazione organizzata dall’associazione “U Panàridde” con il sostegno dell’amministrazione comunale e del Gal Valle d’Itria per valorizzare l’enogastronomia della zona. Proprio nell’ottica della destagionalizzazione la manifestazione è stata organizzata a settembre e non in piena estate per offrire un’attrazione in più ai turisti.
“I ‘custodi’ o meglio gli ‘angeli custodi’ di tanta bontà sono le cucine delle nostre mamme, i forni a legna delle nostre campagne, i fornelli di trattorie e osterie e ristoranti che – dice Pentassuglia, presidente dell’Associazione U Panàridde – partendo dalla civiltà contadina sanno proporre piatti magistrali unitamente a un buon calice di vino e, moda recente, anche a una buona birra made in Puglia”.