Non solo etichette che storpiano denominazioni di successo nel mondo di vini a denominazione made in Italy, sul web sono in vendita kit per farsi bevande a mo’ di prosecco, e addirittura bottiglie griffate vuote da riempire con sfuso, come ha raccontato a Vinitaly l’imprenditore Ferruccio Ferragamo che negli ultimi due anni ha fatto chiudere 5mila siti negli Stati Uniti e 3.500 siti in Cina, per un totale di 8500 siti web, che commercializzavano falsari imitazioni o taroccamenti del suo brand ”Il Borro”.
Un problema denunciato a Vinitaly anche da Coldiretti che ha allestito nel proprio stand un angolo della vergogna. ”Dal Bordolino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Meer-secco, ma ci sono anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense e il Kressecco tedesco tra le contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi che complessivamente provocano perdite stimabili in oltre un miliardo di euro – ha detto Coldiretti – sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy. L’organizzazione agricola ha lanciato anche un allarme sui consumi nazionali: Dall’inizio della crisi è sparito dalle tavole degli italiani un bicchiere di vino su cinque e i consumi di vino sono scesi al minimo storico dall’Unità d’Italia nel 1861. E quasi la metà degli italiani (48,4%) non lo beve mai durante l’anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Davanti a tanti Sos, nel salone mondiale del vino e dei distillati, una notizia positiva nella lotta all’agropirateria l’ha data il ministro Martina. È stato esteso al mondo delle denominazioni del vino il protocollo ‘VeRo’, l’intesa per la tutela e la valorizzazione delle produzioni agroalimentari Dop e Igp sulla piattaforma online eBay siglata il 7 maggio scorso tra il ministro Maurizio Martina, Andrea Moretti, Responsabile Affari legali eBay in Italia, Stefano Vaccari, Capo dipartimento dell’ICQRF (Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) e Giuseppe Liberatore, Presidente dell’Associazione Italiana Consorzi indicazioni Geografiche. ”Questo protocollo è unico al mondo e un grande player come eBay l’ha sperimentato con noi. C’è bisogno di specializzare ulteriormente il lavoro di verifica e controllo sul settore vitivinicolo e sul suo rapporto con la rete – ha dichiarato Maurizio Martina – Il fatto che in questi dodici mesi siano state rivelate 160 procedure per un controvalore di 50 milioni di euro è la prova provata che le azioni di contrasto sono più semplici”.
Credits: Foto Ennevi-Veronafiere