Le vendite di vino nella Grande distribuzione hanno fatto segnare una timida inversione di tendenza nel 2014 e una più robusta ripresa nel primo bimestre del 2015. Ma per consolidare il trend si dovranno aumentare le vendite all’estero, ricorrendo alla Grande distribuzione internazionale, e in Italia ridurre il margine troppo alto delle promozioni, rendere più leggibile lo scaffale vino, migliorare la comunicazione al consumatore con etichette parlanti, app, degustazioni con sommelier.
È quanto è emerso a Vinitaly dalla tavola rotonda organizzata da Veronafiere, in collaborazione con Iri, sul mercato del vino nella Grande distribuzione.
Già oggi sia negli Usa il vino italiano rappresenta il 35% (a valore) del totale dei vini importati dal mondo, e in Germania questa percentuale è del 30%, come ha riferito l’IRI. Ma la percentuale può crescere notevolmente sia per la maggiore disponibilità delle catene estere sia per un progetto che il governo italiano sta mettendo a punto, come ha riferito Emilio Gatto, direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare: “Il Ministero delle Politiche agricole sta lavorando alla identificazione di Paesi “bersaglio” in cui avviare progetti di collaborazione che dovranno vedere direttamente interessata la
Gdo nazionale per la stipula di accordi con i grandi player internazionali per far crescere la commercializzazione dei nostri vini. Il progetto è in fase embrionale ma prenderà corpo con la collaborazione dei diversi portatori di interesse coinvolti”.
Credits: Foto Ennevi-Veronafiere