La magia del presepe vivente di Pezze di Greco

Pubblicato il 29 Dic 2018 da Gianvito Magistà

Una serata speciale, tra antichi mestieri e cibo genuino, immersi nel suggestivo villaggio rupestre di Lama del Trappeto, abitato sin dal 1500 e utilizzato per secoli anche come rifugio.
Il presepe vivente di Pezze di Greco, frazione di Fasano, in provincia di Brindisi, è giunto alla 32esima edizione e attira sempre più visitatori da tutta la regione. E non solo. Perché grazie alla collaborazione con Borgo Egnazia di Savelletri, il presepe vivente apre le porte agli ospiti stranieri della famosa masseria e anche ai giornalisti di tutto il mondo. Le grotte di Lama del Trappeto diventano la cornice ideale per ricreare un villaggio di artigiani del secolo scorso, che accompagnano il cammino del visitatore fino al punto cruciale del presepe: la natività. Il focolare che riscalda la Madonna e San Giuseppe con il piccolo Gesù bambino. Ma anche l’asinello e i pastorelli, in attesa dell’arrivo dei re magi nell’ultimo giorno di rappresentazione, il 6 gennaio.
L’associazione culturale “Presepe Vivente” di Pezze di Greco, presieduta dal parroco Don Francesco Zaccaria, ha condotto una meticolosa ricerca degli strumenti e delle tradizioni per rendere la passeggiata quanto più originale possibile. E infatti il sito di Lama del Trappeto è non a caso museo di arte contadina. Un modo per consentire anche ai più giovani di non perdere il contatto con le proprie origini. E così lungo il cammino che porta fino alla grotta di Gesù bambino si può incontrare “u’ ferrare”, cioè il fabbro, che con martello, incudine e carboni prepara davanti ai nostri occhi un ferro di cavallo. L’insediamento di pastori, che per riscaldarsi cucinano del cibo caldo o lavorano la lana. Il fornaio che sforna per davvero delle ottime focacce. Le locande, che offrono al visitatore zuppe di ceci e fagioli appena cotte sui carboni. Oppure le pettole, in perfetta tradizione natalizia, semplici o condite con vincotto. Sono state ricreate anche le case, tutte riscaldate rigorosamente attraverso uno o più camini. Le massaie che preparano i panzerotti con la mozzarella appena fatta e i pomodorini regina, presidio Slow Food del Brindisino o la pasta fresca rapiscono la curiosità degli stranieri, ai quali bisogna innanzitutto spiegare cos’è un presepe vivente, ma che si lasciano facilmente andare dopo un bicchiere di vino rosso e un piatto di orecchiette alle cime di rape. In un contesto del genere non possono mancare i balli tradizionali, qui riprodotti nel gigantesco frantoio ipogeo.
Molto suggestive le botteghe, dove si impara sempre qualcosa. Come dal vecchio farmacista, che il secolo scorso era anche un po’ mago, perché recuperava tante strane spezie, per l’epoca, in giro per il mondo, per preparare intrugli che guarivano i malanni in maniera quasi miracolosa. che dire del barbiere, ancora disponibile, oggi, a dare una piccola sistematina ai capelli dei visitatori. come poter rinunciare, poi, ai latticini freschi. nel vero senso della parola.
Nella grotta del casaro si può assistere alla creazione di queste bontà e assaggiarle sul momento: ricotta calda, primosale e soprattutto la signora mozzarella, soffice e saporita. Prima di lanciarsi sui dolci, le tradizionali cartellate in primis, oltre a biscotti e tarallini con lo zucchero, una visita è d’obbligo nelle grotte dove le donne lavorano il cotone. Un’arte molto antica, tramandata alle giovani generazioni anche grazie ad eventi come questo. Un viaggio indietro nel tempo quello che si può vivere al presepe vivente di Pezze di Greco. Imperdibile. Per assaporare non solo la magia del Natale e del mistero della nascita di Gesù, ma anche per ricordare le proprie radici.
Si può ancora visitare il Presepe Vivente il 5 e 6 gennaio 2019 dalle 16 alle 21.

 

Giornalista professionista di Conversano (Bari), laureato in Scienze giuridiche, amante della Puglia e dei suoi prodotti enogastronomici. Ha vissuto e lavorato a Toronto, in Canada, dove è stato co-fondatore e direttore responsabile del settimanale Sud Italia News. /// Journalist from Conversano (Bari). He loves Puglia and its local food and wine products. He worked in Toronto, Canada, where he was the co-founder and the editor in chief of the Italian language weekly 'Sud Italia News'.

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