L’Italia potrà anche non avere una nazionale di calcio ai prossimi mondiali ma quando si tratta di cibo non c’è mai il rischio di restare a bocca asciutta, o meglio vuota in questo caso, come gli azzurri di ventura.
A Belfast, in Irlanda del Nord, si sono disputati i Mondiali di Macelleria e l’Italia c’era, capitanata da un artigiano della carne di Grottaglie, nel Tarantino, Francesco Camassa.
I macellai azzurri, alla prima esperienza in assoluto in una competizione del genere, non hanno sfigurato. Ma il risultato più incredibile lo ha portato a casa proprio Camassa, eletto dai giudici del World Butchers’ Challenge, uno tra i sei migliori macellai al mondo.
Il pugliese è stato premiato insieme a maestri del coltello provenienti da nazioni dove la carne e la macelleria sono il fiore all’occhiello: Irlanda, Australia, Nuova Zelanda, Francia e Bulgaria. Una vittoria per Camassa ancora più di prestigio se si pensa che alla competizione partecipavano oltre 200 macellai di altre grandi nazioni carnivore come Brasile, Stati Uniti, Inghilterra o Germania tanto per citarne alcune.
Dodici in totale le squadre che hanno partecipato a questa edizione. Il Mondiale di Macelleria nasce nel 2011 come una sfida tra Australia e Nuova Zelanda, ma il successo e la curiosità del format lo hanno fatto espandere di anno in anno fino ad oggi. Le squadre si sfidano in varie dimostrazioni delle proprie capacità di macelleria e poi vengono valutate da sei giudici internazionali. Hanno tre ore e 15 minuti per preparare una presentazione creativa con manzo, maiale, un agnello intero e cinque polli. la nazionale italiana è formata da sei elementi, tra cui una sola donna, due riserve e due assistenti. E tutto il tacco è stato rappresentato, da nord a sud. Per prepararsi alla competizione, la squadra allenata da Camassa si è incontrata una volta al mese a Roma per un anno.
Un premio, quindi, anche ai sacrifici ha detto il macellaio pugliese. Sacrifici quotidiani, per portare avanti l’impresa di famiglia, dovendo gestire i clienti che cercano i tagli di carne tradizionali e chi, invece, preferisce affacciarsi ad una macelleria, diciamo così 2.0, almeno per noi italiani: lunghe frollature, carni pregiate e tagli internazionali. Tutto questo ha permesso a Camassa di ricoprire il ruolo di coach-capitano della nazionale italiana e di ottenere grandi risultati già al primo tentativo. Terminato il mondiale, i macellai italiani si sono rimessi al lavoro nelle proprie botteghe. Ma presto si ritroveranno per programmare le nuove selezioni che, promette Camassa, continueranno a coprire l’Italia da nord a sud. per un unico obiettivo: i Mondiali del 2020, di nuovo a Belfast, in casa dei campioni uscenti irlandesi.