Italia in Rosa, l’invito a fare rete con Puglia, Veneto, Abruzzo sui vini rosati

Pubblicato il 13 Giu 2016 da Redazione

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La passione per il “bere rosa” c’è e, nel weekend tra venerdì 10 e domenica 12 giugno, ha invaso con un esercito di winelovers il castello trecentesco di Moniga del Garda per la nona edizione di Italia in Rosa: un pubblico di appassionati reali, attenti a tutte le sfumature di quel variegato mondo dei vini rosé che ancora una volta ha trovato nella rassegna gardesana una delle sue vetrine più esaustive e prestigiose. Gli organizzatori hanno stimato un passaggio di oltre 6500 persone, delle quali più di 3500 hanno acquistato il tagliando con sacca e calice per degustare gli oltre 170 vini presentati quest’anno in manifestazione da un esercito di 131 cantine da tutta Italia e non solo.

«Siamo molto soddisfatti non solo per la crescita numerica – afferma il presidente di Italia in Rosa Luigi Alberti – ma anche e soprattutto per quella qualitativa. Ora stiamo già pensando all’edizione del decennale, che immaginiamo aperta in particolar modo al target dei giovani che tanto importanti sono stati per il boom di Italia in Rosa: da qui l’idea di istituire una borsa di studio permanente che rimanga nel tempo e che possa rappresentare un punto di riferimento per approfondire la cultura del Chiaretto e dei rosati».

Importanti risultati sono emersi anche dal convegno di sabato 11 “Il futuro del rosé: numeri e dimensioni di un mercato in forte espansione”, dove il Consorzio Valtènesi, con in testa il presidente Alessandro Luzzago ed il direttore Carlo Alberto Panont, ha lanciato un appello «a fare rete con la Puglia, Veneto, Abruzzo e altri principali regioni produttive italiane per costruire un’alleanza che consenta di arrivare ad avere anche in Italia un osservatorio di riferimento». Un invito raccolto da Lucia Nettis, direttrice di Puglia in Rosé (realtà che associa 52 cantine), secondo la quale «gli Stati generali dei vini rosati sarebbero un’idea eccellente per contarci, capire chi siamo, ed andare uniti sul mercato per essere vincenti». Il tutto mentre Tiziana Sarnari, analista di mercato del settore vinicolo di Ismea, ha illustrato gli strumenti che, con lo sforzo collettivo dei consorzi e delle realtà associative, potrebbero consentire di arrivare a costruire anche in Italia un quadro economico sui vini rosati.

Nel corso della rassegna, è stato infine come sempre assegnato il Trofeo Pompeo Molmenti per il miglior Chiaretto della vendemmia 2015: su 21 finalisti, il riconoscimento è andato quest’anno al Valtènesi Chiaretto Doc 2015 delle Cantine Avanzi di Manerba.