“Abbiamo un grande patrimonio di biodiversità, da valorizzare e da preservare. Senz’altro il latte è una delle gemme del nostro territorio”. Lo ha detto Francesco Ancona, sindaco di Martina Franca, per l’inaugurazione della Mostra interregionale di razza Bruna e Frisona che fino a domenica 24 aprile metterà sotto i riflettori la qualità degli allevamenti del Sud. Gli allevatori, di fatto, abitando le nostre campagne ne sono i custodi.
“La grande cura e l’amore con cui ci prendiamo cura dei nostri animali – ha evidenziato Francesco D’Onghia, presidente dell’Associazione Allevatori di Taranto – si traducono in benessere animale, nella tutela della nostra salute nonché nella bontà di latte e formaggi”. Tutto ciò se, ed è questo il punto cruciale, la materia prima è il prezioso latte fresco locale e non il latte in polvere o le cagliate pronte che vengono dall’estero. “La priorità assoluta è l’indicazione chiara in etichetta della origine del latte”, ha sottolineato con forza Pietro Laterza presidente dell’Associazione Allevatori di Puglia nonché presidente nazionale dell’Associazione di Allevatori di razza Bruna (ANARB). La concorrenza sleale con prodotti che sembrano tipici, magari nell’aspetto, è un problema reale.
A tagliare il nastro è stato l’assessore alle Attività Produttive di Martina Franca Nunzia Convertini, determinata a valorizzare la tradizione zootecnica della Valle d’Itria che è stata oggetto di studio da parte degli allievi delle Scuole Agrarie. A Martina Franca, fino a domenica mattina 24 aprile, si potrà assaggiare il vero Made in Sud, con formaggi fatti da latte pugliese e lucano appena munto, e salumi altrettanto genuini negli stand di Italia Alleva.
Decine di vacche di altissima genealogia e campionesse di vari concorsi nazionali sono le “star” che potranno essere allevate in tutto il weekend.
Sfileranno, sotto i riflettori, nel ring del nuovo Foro Boario in contrada Ortolini, situato a 5 minuti da Martina Franca sulla Martina-Ceglie Messapica.
La partecipazione è aperta al pubblico e particolarmente adatta alle famiglie con bambini, per l’alta valenza didattica. Ogni giorno e anche la sera stand di assaggio e vendita di prodotti di Italia Alleva, tavola calda tipica e carne alla brace.
Latte, “oro bianco” di Puglia, regione che rappresenta il quarto polo zootecnico italiano e il primo nel Mezzogiorno. La crisi economica, unitamente all’apertura all’uso di latte in polvere per la produzione di formaggi di bassa qualità ma che fanno una grave concorrenza ai veri prodotti tipici, stanno pesando gravemente sul settore zootecnico che sta reagendo con una forte diversificazione. Oggi la zootecnia pugliese punta su: altissima qualità del latte, riduzione degli allevamenti ma con un maggior numero di capi, aggregazione dei produttori, filiera corta per la vendita diretta dei veri prodotti tipici, masserie didattiche per far conoscere ai consumatori i veri sapori tradizionali, agriturismo per integrare il reddito aziendale. Il pilastro economico resta il latte la cui produzione in Puglia ha un valore di circa 150.000.000 di euro ai quali vanno aggiunti altri 50.000.000 di euro per il bestiame che diventa carne.
LAVORO – Gli allevatori danno lavoro ad oltre 13.000 addetti di cui un quarto è manodopera. L’indotto non è solo quello dei caseifici ma riguarda soprattutto ditte di mangimi, trattori, costruzioni edili specializzate, tecnici, veterinari che equivalgano almeno al numero di occupati diretti e cioè circa 13.000 persone, per un totale di 26.000 addetti.
Apertura: sabato 23 aprile ore 9-22.30, domenica 24 aprile solo la mattina ore 9-12.
Ingresso gratuito, parcheggio gratuito.