Debutto ufficiale a Verona, in occasione del Vinitaly 2016, dal 10 al 13 aprile, del progetto “VinOlio di Qualità” di valorizzazione delle due produzioni agroalimentari di eccellenza del nord Barese, quella dei vini Doc Castel del Monte e dell’olio extravergine di oliva Dop Terra di Bari, con le sue 3 menzioni di Castel del Monte, Bitonto e Murgia dei trulli e delle grotte. Nato in Puglia, nella Bat – la provincia a più alto valore aggiunto enologico con campioni del calibro del Nero di Troia e, contemporaneamente, terra di produzione della Dop oleicola più grande d’Europa – “VinOlio di Qualità” punta tutto sull’identità culturale, storica e di tradizione dei luoghi in cui si sono affermate, nei secoli, le due produzioni.
Gli obiettivi di “VinOlio” – di cui è soggetto capofila il Consorzio di Tutela dei vini DOC Castel del Monte che ha sede a Corato (Bari) e soggetto partner il Consorzio per la Tutela e la valorizzazione dell’Olio extravergine di oliva a DOP Terra di Bari – si muovono lungo alcune direttrici principali. In primo luogo la promozione delle produzioni agricole di qualità attraverso azioni di informazione ai produttori e agli operatori del settore, oltre che dei consumatori rispetto alle caratteristiche nutrizionali e i metodi di produzione impiegati, rispettosi della salute e dell’ambiente, delle produzioni certificate, la tracciabilità, le etichettature e i simboli grafici.
Quindi quella di accrescere il livello di conoscenza dei consumatori relativamente ai riconoscimenti Ue diffondendo le conoscenze scientifiche acquisite dai due Consorzi presso produttori, operatori, pubblico dei consumatori e mass media sulle produzioni. Obiettivo finale di “VinOlio” è incrementare la conoscenza e notorietà della Doc e della Dop attraverso numerose attività di informazione e promozione sul territorio nazionale e Ue. Gravitando sullo stesso territorio, “VinOlio” rafforza, infatti, l’efficacia delle sue azioni intervenendo sulla notorietà delle due produzioni e l’azione congiunta dei due Consorzi ne irrobustisce la strategia promozionale.
A suo modo “VinOlio” è anche un buon esempio pilota di promozione congiunta ed integrata di produzioni agroalimentari di eccellenza di uno stesso territorio. La scommessa di “VinOlio” è infatti quella propria di due prodotti che, pur avendo motivazioni diverse al loro acquisto e consumo, diversa notorietà e appeal rispondono a bisogni uguali di salubrità, legame a modelli alimentari specifici e riconoscibilità.
E questo non è di poco conto. Se, proprio nelle ultime settimane, giusto dalla Toscana, arrivano esempi di integrazione come A.VI.TO., il consorzio dei 21 consorzi Doc e Docg esistenti in quella regione, allora “VinOlio” può essere un esempio davvero pilota, e tutto meridionale, riguardando anche l’olio, non solo il vino. Con questo progetto infatti si rende plastica la forza che deriva dall’evitare il disperdersi in mille iniziative isolate, individuali e scoordinate.
Si può creare, così, un modello valido per tutto la Puglia, un modello “VinOlio” made in Puglia che aiuta a fare promozione, a non sprecare risorse e ad indicare anche ai nuovi giovani viticoltori e produttori olivicoli ed oleicoli che la collaborazione e l’apertura a nuovi modelli operativi può e deve essere la chiave per dare un futuro certo alle produzioni di eccellenza.
Che sia questa la strada, cioè quella entrare nei mercati nazionali ed esteri con azioni coordinate, lo dimostrano le attività di internazionalizzazione previste da “VinOlio”verso Paesi come la Germania e la Gran Bretagna. Che è la strada giusta anche per contribuire a sostenere, per esempio, l’export italiano di vino che, nel 2015, ha raggiunto i 5,36 miliardi di euro, il 5,3% in più sull’anno precedente, senza tuttavia ridurre la distanza con i primati della Francia in fatto di valore del fatturato (8,3 miliardi di euro, +7%).
Certo questo è un primato solo quantitativo (20 milioni di ettolitri, il 41% in più della Francia), non in valore, ma se si tiene conto che 10 anni fa il distacco era maggiore, soprattutto nei vini fermi, è evidente che il cambio di strategie produttive e commerciali è un obiettivo che può e deve riguardare tutti i territori enologicamente più vocati, come quelli della Murgia barese e delle sue produzioni simbolo, cioè il Nero di Troia.
Su questi orizzonti – ovvero export ed e-commerce che sono anche le scommesse di Vinitaly 2016, insieme all’ingresso in nuovi mercati e restyling delle regole per i fondi Ue per le azioni promozionali sul vino sui mercati esteri – vogliono misurarsi anche i soggetti attivi raccolti nei due consorzi. Il progetto “VinOlio” è stato infatti promosso, con una informazione capillare ed incontri be to be, durante tutta la 50^ edizione del Vinitaly e del Sol.
Con l’obiettivo di fare di quest’area murgiana e della terra di Bari l’area ideale per produrre i più grandi vini ed il miglior olio extravergine del mondo. In terra di Bari, infatti, c’è il più grande uliveto d’Italia con una produzione certificata che dà corpo alla più grande Dop dell’olio extravergine di oliva di tutta l’Europa. E queste sono unicità irripetibili da valorizzare insieme: produttori, trasformatori e consumatori.