Arriva Amaluna, il nuovo spumante di Due Palme, interamente realizzato nel Salento grazie all’impianto di spumantizzazione entrato in funzione nel corso della vendemmia 2015. Una nuova sfida che entusiasma il presidente Angelo Maci alla guida dell’esercito dei viticoltori salentini.
«È, sicuramente, un traguardo significativo per la nostra cantina e per i nostri 1000 soci, considerato l’impegno economico di rilievo» spiega il presidente Maci. «Un investimento in cui abbiamo creduto da subito perché riteniamo che il negroamaro, vitigno dinamico e dalla grande versatilità, abbia tutte le potenzialità per poter dar vita a uno spumante territoriale di facile appeal e di gradimento trasversale. Una bollicina del Salento che si attesta su una fascia di mercato media e che si rivolge a tutti; che vuole essere precursore di una nuova cultura della degustazione di un buon calice di vino come elemento di aggregazione. Ecco, così, che Amaluna ha l’ambizione di rivestire anche un ruolo sociale e culturale».
Ma è il mercato internazionale a chiedere la produzione di bollicine di qualità e Due Palme non si è fatta trovare impreparata. Prosegue, infatti, secondo le analisi pubblicate a febbraio da ISMEA, il boom della spumantistica, con un quantitativo poco al di sotto di 1,6 milioni di ettolitri (+16% su base annua) per un controvalore di 556 milioni di euro (+18%). E dopo il successo di gradimento registrato da Melarosa, la Due Palme è pronta ad affrontare una nuova importante sfida con la quale intende posizionarsi su un mercato ancora più ampio.
Avere la possibilità di chiudere la filiera produttiva del proprio spumante in house significa, poi, riuscire a contenere i costi con ricadute positive per l’acquisto da parte del consumatore.
Dopo il successo commerciale dell’extra dry rosé Melarosa, entra quindi nella scuderia dei vini di Due Palme Amaluna, un blanc de noirs realizzato esclusivamente con uve da negroamaro – attentamente selezionate come richiede la filosofia aziendale – dalla beva facile e intrigante e con un ottimo rapporto qualità/prezzo; pronto a conquistare il mercato proponendosi come bollicina adatta a più profili di consumatori. «Un prodotto facile, giovane – commenta Assunta De Cillis che di due Palme è Direttore Generale – e che sarà posizionato in un mercato ben preciso. Vogliamo conquistare l’horeca e il superhoreca, ovvero il settore della ristorazione e il mondo della notte. Siamo certi di riuscire ad accontentare commercianti e giovani palati».
L’investimento: la spumantizzazione parla salentino
La neonata etichetta della realtà cooperativa di Cellino San Marco è figlia di un investimento di 1.500.000 euro, realizzato con un cofinanziamento pari al 50% del totale della spesa ammissibile tratto dai fondi del PSR 2007- 2013 nell’ambito della Misura 123 e approvato con l’obiettivo di sostenere la produzione regionale di vini spumanti DOP e IGP che sta dando buoni riscontri di mercato. Una sfida che la cooperativa vitivinicola più grande del Sud Italia – già produttrice di altri apprezzati spumanti – ha colto per fare del negroamaro la bollicina più versatile del distretto spumantistico pugliese realizzata in loco con chiusura della filiera produttiva. «Grazie a questo investimento, non spumantizziamo più nel Veneto e le nostre bollicine sono prodotte in cantina seguendo in loco l’intero processo».
E la ricerca e l’attenzione per lo sviluppo delle tecnologie continuano ad essere al ancora una volta al centro della mission di Due Palme.
Amaluna, un amore di vino
«La luna è il principio e la fine della passione tumultuosa. La luna è quel pianeta che regola la natura e gli umori, che viene studiato per comprendere la sensibilità profonda del suo effetto sulle emozioni fluttuanti e sui movimenti emotivi. La luna è quel principio femminile generatore, quella madre cui ci si affida. Quante le usanze legate alla Luna? Quanto l’hanno invocata i contadini la Luna nei loro sogni e nelle loro aspettative? E noi non facciamo altro che celebrarla in un patto che io, Angelo Maci (AMA sta per Angelo Maci – ndr) sottoscrivo in prima persona a nome della famiglia di Due Palme».
Due Palme featuring Futuro Remoto
Produrre un vino è un po’ raccontare un territorio. Valorizzare un vitigno significa rafforzare l’identità e la storia di quello stesso territorio. Da questa consapevolezza e da questa condivisione di intenti è nata la partnership tra Due Palme e l’orafo leccese Gianni De Benedittis, anima di Futuro Remoto, un brand conosciuto grazie alle importanti realizzazioni dal design raffinato che hanno conquistato il cinema di Ferzan Ozpetec.
Gianni De Benedittis ha realizzato in esclusiva per Due Palme due bijoux che si ispirano ad Amaluna e che rendono il vino immortale, racchiudendolo in un prezioso bracciale nella versione uomo e in quella donna che saranno presentati nei fashion contest e che diventeranno simbolo di una salentinità che si farà ambasciatrice nel mondo di buone prassi, di eccellenza e di network e marketing.