Con la festa de Le Propaggini parte ufficialmente il Carnevale più lungo d’Europa. Quattro sfilate di carri allegorici, eventi per i bambini, grandi nomi del mondo dello spettacolo, tantissimi eventi collaterali e non mancheranno i giovedì a tema, da quello dedicato ai vedovi a quello per i pazzi, senza dimenticare le donne sposate e i cornuti.
Il Carnevale di Putignano ha costruito nei secoli una sua grande personalità; oggi, secondo le statistiche dell’Osservatorio di TRIVAGO, detiene una leadership non indifferente tra le città che vantano tradizione carnacialesca ed è considerato «il Carnevale più amato, più cliccato, meno costoso e più gettonato». Le oltre 200.000 presenze della scorsa edizione con una ricaduta economica sul territorio di circa 1 milione di euro, nonché l’overbooking delle strutture coinvolte nel progetto “Farinella Card” lo dimostrano.
Tutto pronto, quindi, per la manifestazione più duratura in Europa. Il sipario, infatti, si alzerà già il prossimo 26 dicembre con l’antica Festa delle Propaggini che animerà la centrale Piazza del Plebiscito a partire dalle 15,30. A scatenare la risata della piazza, sei bande di stravaganti poeti vestiti in costumi villerecci si alterneranno sul palco – sotto la conduzione di Pina Laera – per dare forma alla tradizionale messinscena satirica del “A chiandà u Ceppòne?”che, dal lontano 1394, trasforma il giorno di Santo Stefano in una festa sospesa tra sacro e profano propiziatoria dell’ingresso del momento più ilare dell’anno. A colpi di versi satirici, rigorosamente in dialetto, i sei gruppi (che si esibiranno secondo quest’ordine di uscita: Gruppo D’Elia, A cumpagnèie d’i uagnoun, Il volto e la maschera, Amici di Argo, Giugno ’87 e La Zizzania) si sfideranno mettendo in piazza – ciascuno per venti minuti – fatti e misfatti della quotidianità con evidenti allusioni sessuali nel segno del ceppòne – la pianta della vite, simbolo di vita – di fronte ad un’attenta giuria, costituita dagli ex presidenti della Fondazione del Carnevale di Putignano, che decreterà il vincitore.
Quattro gli elementi di valutazione per i giurati: esecuzione musicale, resa scenica, testo e satira, padronanza del dialetto e rispetto della tradizione. Premi in denaro per tutti i gruppi che partecipano distribuiti in base al posizionamento in classifica.
«La Festa delle Propaggini è un rito che si perde nella notte dei tempi, – racconta il presidente della Fondazione Giampaolo Loperfido – una tradizione ormai consolidata che segna l’inizio del nostro Carnevale. Sei i gruppi di propagginanti che si esibiranno quest’anno e che, mi auguro, siano da stimolo affinché nuovi gruppi si avvicinino e si rendano partecipi di questo appuntamento con la tradizione. Le Propaggini 2015 promettono bene, pertanto auspico che diano linfa e siano portatrici di nuove idee».
La 622esima edizione del Carnevale si preannuncia già imperdibile. Al tema della diversità, stanno già lavorando i maestri cartapestai che, lo scorso 10 dicembre, hanno presentato i bozzetti dei carri.
I preparativi sono in corso e nei vicoli e nelle botteghe si lavora alacremente per le classiche sfilate (24 e 30 gennaio, 7 e 9 febbraio 2016) che animeranno la Puglia dell’accoglienza.