La notte la terra non scotta. Perché di notte la terra è rigogliosa, è generosa. E lo sanno bene i vignaioli di Cantine Due Palme e chi ha partecipato alla vendemmia notturna, un appuntamento imperdibile, a casa Maci.
Un rito propiziatorio nella notte di San Lorenzo, un gesto di buon auspicio per rispettare un’antica tradizione contadina e vivere i luoghi in cui l’uva viene raccolta, selezionata, trasformata e messa a riposare.
Il presidente e patron di Cantine Due Palme, Angelo Maci, 72 anni, enologo che rappresenta la terza generazione di una famiglia di vignaioli, ha accolto enoappassionati e amici nella sua tenuta il 10 agosto, in concomitanza con la grande festa di Calici di Stelle, per guidarli in un percorso alla scoperta della cantina. Ad accompagnarli la musica di un gruppo popolare di San Pietro Vernotico. Tra nenie e serenate e tra i ritmi tipici per scacciare la molesta taranta, Maci e la sua famiglia hanno aperto le porte di una delle aziende simbolo di un Salento che del vino ha fatto la sua principale fonte di sviluppo.
“Una regione ‘rossa’ fatta per l’80 per cento di uva rossa e per il 20 per cento di uva bianca”, ha detto Maci prima di dare avvio al taglio dei grappoli di fiano. Una vendemmia notturna propiziatoria in vista di quella vera e propria che si farà a settembre “per fare un grande prodotto, un prodotto di qualità”. Maci ricorda anche l’ultimo nato in casa Cantine Due Palme, il vermentino Selvabianca, “non inferiore, dicono, al vermentino della Sardegna, zona naturale”.
Un “progetto qualità”, come lo chiamano i Maci, per vini che hanno conquistato il mondo. Vini di un’azienda giovane la cui età media si aggira intorno ai 35 anni. “La nostra è una cantina creata 26 anni fa che deve pensare al futuro, rappresentata dalle risorse umane con un grande consiglio di amministrazione composto da giovani in gamba, capaci e con grande attaccamento al lavoro”, sottolinea Maci affiancato dai figli Marco, Antonella, Melissa e Gilberto.
“Mi hanno chiesto quale fosse il segreto per fare un grande vino – ha detto il titolare dell’azienda che conta 1200 soci conferitori e 2400 ettari di vigneti dislocati nel triangolo di terra che abbraccia le province di Brindisi, Taranto e Lecce, nel cuore del Salento – È il classico segreto di pulcinella. Il grande vino lo facciamo in campagna, non siamo una fabbrica in cui si lavora al chiuso. Facciamo l’uva a campo aperto e lottiamo contro intemperie e insidie studiando ogni volta una soluzione diversa. Perché per fare un grande vino dobbiamo arrivare in vendemmia con l’uva sana. Dietro quelle bottiglie ci sono tanti sacrifici. Ecco qual è il nostro segreto”.
Immancabile la cena a bordo piscina nella splendida tenuta di Cellino San Marco con la degustazione di specialità della gastronomia locale e l’abbinamento con i vini Due Palme, Selvarossa Riserva 2011 (80% uve negroamaro e 20% Malvasia) e il San Gaetano Primitivo di Manduria 100%, insieme alla grappe barricate di Negroamaro e Susumaniello.
Qualità, passione, amore per il territorio. Comune denominatore il tempo che romanticamente scandisce ogni momento del passaggio dalla vigna alla bottiglia per una vendemmia fatta con le mani e con il cuore.