Nasce dalla collaborazione della condotta Slow Food Neretum e i contadini locali la Comunità del cibo dei produttori di legumi di Zollino. Scopo dell’associazione, investire energie e competenze per far conoscere e valorizzare alcune delle eccellenze locali, come il pisello nano di Zollino, la fava di Zollino, il cece nero, la cicerchia e la lenticchia. La strada e la mission è quella di mantenere inalterate le caratteristiche della tipicità, riconducibili essenzialmente a tre elementi: il processo produttivo tradizionale, le materie prime impegnate e la posizione geografica.
A questo scopo è stata anche avviata un’importante collaborazione con l’Università del Salento per il recupero e la salvaguardia delle sementi di alcune leguminose inserite nel progetto SaveGrainPuglia. Il tutto in direzione della massima sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente.
La Comunità del cibo dei produttori dei legumi di Zollino, entra così a far parte della rete di Terra Madre, progetto concepito da Slow Food, dove agricoltori, allevatori, pescatori, trasformatori e cuochi con la loro visione e i loro saperi, lavorano per promuovere una nuova gastronomia, fondata sulla tutela della biodiversità, la protezione dell’ambiente e il rispetto delle culture e tradizioni locali. “Buono, Pulito, Giusto” è il concetto base delle comunità di Terra Madre, dove “buono” si riferisce alla qualità e al gusto, “pulito” a metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, “giusto” alla dignità e giusta remunerazione dei produttori e all’equo prezzo dovuto dai consumatori.
Zollino, un piccolo paese vivace e frizzante situato al centro della Grecìa salentina, è rinomato per la produzione di legumi e per la preparazione di un tipico pane locale detto sceblasti (termine griko che significa senza forma). La coltivazione delle leguminose in agro di Zollino è un’antica tradizione.
@ Photo credit: Nunzio Pacella.