Se il vino è l’arte sapiente di trarre nettare dalla terra, a Grottaglie nella due giorni di “Vino è… Musica” (30-31 luglio 2015), presentata a Verona durante Vinitaly, questa sapienza trova declinazioni dal sapore antico ma anche subliminale. Un’esperienza che dal vino parte e al vino ritorna per raccontare l’umore profondo e ricco dell’anima carsica di Puglia, con i suoi vitigni autoctoni, e il suo rimario di racconti, sapori e suoni da essi ispirati.
Il vino si tramuta dunque in musica: una colonna sonora che come nel sottotitolo dell’iniziativa segna il cammino dell’arte e l’incontro dei sapori. Senza però spostarsi mai dal motivo ispiratore della due giorni, come se con un calice di vino si potesse compiere attraverso i sensi un viaggio intero dalla Daunia al Salento.
Un premio enologico, degustazioni delle migliori etichette pugliesi en plein air e nelle antiche botteghe dei ceramisti, laboratori, percorsi gastronomici in versione “street food” made in Puglia, musica e cultura. Una immersione completa nel luogo che la terra celebra con il vino, con l’uva da tavola, un paniere di prodotti agroalimentari di qualità e un artigianato di rinomata fattura.
Da pugliesi volevamo celebrare una tradizione antica del “fare vino”, ma anche il grande passo in avanti compiuto dalle aziende vitivinicole regionali – dice Enza De Carolis, organizzatrice della rassegna – che hanno saputo trattenere questo patrimonio di saperi restituendo dignità a vitigni che rischiavano di perdersi nel conformato mondo dell’enologia internazionale. Oggi Primitivo, Negramaro e Nero di Troia invece sono realtà apprezzate e conosciute in tutto il mondo e fanno anche da traino al sempre più interessante trend che riguarda l’eno-turismo internazionale.
La Regione Puglia ormai da alcuni anni conduce una politica di forte sostegno nei confronti delle cantine pugliesi – dichiara l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni – agendo con caparbietà anche sul tema spinoso dei diritti di reimpianto. Un potenziale che abbiamo voluto conservare il più possibile in Puglia chiedendo anche agli investitori esterni di guardare con attenzione al “nostro vino”. Vino è Musica ci offre l’opportunità di raccontare questo impegno in un atmosfera perfetta, tra i vicoli e le ‘nchiosce del quartiere delle ceramiche e con l’ausilio di esperti del buon bere e del buon mangiare.
Partner della rassegna grottagliese saranno infatti l’AIS (Associazione Italiana Sommelier), l’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), Slow Food e Slow Wine Puglia.
Come nostra abitudine saremo divulgatori di gusto e tradizione – dichiara Salvatore Pulimeno, presidente di Slow Food Puglia – animando laboratori del gusto dedicati alle tipicità territoriali: i vini recensiti nelle nostre guide e scoperti nel contatto diretto e quotidiano con i produttori, cantina per cantina, e gli abbinamenti più interessanti con l’agroalimentare dei nostri presidi, dal capocollo di Martina Franca, passando per il biscotto di Ceglie o il fico mandorlato di San Michele Salentino.
Due giorni di eventi dedicati al grande pubblico e agli appassionati, e addirittura tre giornate dedicate ai Blind Tasting del Premio Enologico (28-29-30 luglio) che quest’anno vedranno in prima fila per la Giuria tecnica importanti professionisti del vino. Tra le conferme quella di Gianluigi Carlino (direttore responsabile di Natural Food and Wine), Pasquale Porcelli (giornalista Winesurf), Ciro Picariello (produttore campano).
Presidente di giuria: Daniele Cernilli, giornalista enogastronomico di fama internazionale e direttore responsabile di “Doctor Wine”.
Sia la musica che il vino hanno entrambi a che vedere con l’armonia, l’equilibrio – sottolinea Daniele Cernilli – e tutta la musica internazionale dal vino è stata sedotta con melodie ad esso ispirate. Non a caso la band emergente del panorama rock nazionale è pugliese e si chiama proprio come un vino autoctono di questa terra (Negramaro, ndr). Si parla, inoltre, sempre più spesso di eccellenze – continua Cernilli – nel caso della Puglia, e dei suoi vini, che nel giro di pochi anni hanno scalato le classifiche internazionali dei migliori al mondo, direi invece che il concetto di qualità è ben più diffuso e non riguarda solo poche etichette anche a dimostrazione di un territorio che ha saputo ben interpretare le sue potenzialità e investire su questo.
Un programma che si va via via definendo, ma che conferma i punti forti della rassegna: circa 40 cantine provenienti da tutta la Puglia a stretto contatto con il pubblico, altrettante postazioni dedicate al cibo della regione che grandi chef reinventeranno in versione street food, un percorso tra le antiche vie dalla ceramica di Grottaglie tra l’arte delle botteghe e quella delle migliori band musicali pugliesi, l’importante mostra dedicata alla cultura fittile grottagliese tra il giardino pensile e le testimonianze ottocentesche di Casa Vestita, laboratori dedicati alla conoscenza del vino e un laboratorio interamente dedicato ai vini naturali, e poi la terra di nuovo riproposta in chiave turistica con incursioni dentro la terra del Primitivo, le sue origini storiche custodite nel Museo omonimo di Manduria, i laboratori di ceramica e i percorsi in bici (possono anche essere noleggiate in loco) nel territorio delle Masserie fortificate, vigneti e gravine che costituiscono gli itinerari della Green Road.
La rassegna grottagliese è EcoFesta di Puglia (gestione controllata dei rifiuti e a basso consumo di CO2) ed è evento accessibile per le persone con disabilità.