Sono 576.000 le bottiglie stappate nei quattro giorni di Vinitaly, per un totale di 2,8 tonnellate di tappi di sughero e 200.000 tonnellate di vetro. I bicchieri utilizzati sono stati 130.000.
Nei giorni del Salone internazionale del vino e dei distillati, la comunicazione si nutre anche di curiosità, tra queste anche l’annullo postale di Vinitaly che le Poste italiane, nell’ufficio all’interno alla fiera, rilasciano a beneficio degli appassionati di filatelia, ma anche gli 11.100 follower di Twitter (@VinitalyTasting) o i 116.000 like della pagina ufficiale di Vinitaly su Facebook.
E se i vini biologici e artigianali sono ormai diventati “normali”, ci pensano i primi produttori di vini vegan a fare notizia. Si tratta di vini ottenuti senza sostanze di origine animale, proposti a Vinitaly da 35 cantine, tra queste Le Carline (www.lecarline.com) e Tenute Cerfeda dell’Elba (www.tenutecerfedadellelba.it), destinato a una nicchia di mercato di 800.000 vegani in Italia, ma che può interessare 4 milioni di vegetariani.
Sempre a Vinitaly, le distillerie Francoli hanno proposto Acquavite&Beauty, le creme di bellezza a base di grappa che promettono di dare luminosità, tonicità, elasticità e setosità alla pelle, combattendo l’invecchiamento cutaneo (www.francoli.it).
Molto spesso le curiosità sono frutto di sapienti strategie di marketing. Come la barrique abitale, una micro-suite con tutti i comfort e gli optional, ideata dall’azienda “alberi&case” per trascorrere una notte tra i filari dentro una botte (www.alberiecase.it). Restando in tema, c’è anche la barrique in bottiglia, la “Pinocchio Barrique Bottle”, una bottiglia in legno di quercia per replicare gli effetti dell’invecchiamento in botte direttamente a casa; il progetto è in cerca di finanziamenti su Kickstarter”; www.kickstarter.com).
In Francia, Gerard Bertrand, forse il vigneron più famoso della Languedoc-Roussillon, per rassicurare consumatori e mercati sulla stabilità dei propri vini, offre vini con la garanzia di tre anni sulle bottiglie libere da solforosa (www.gerard-bertrand.com). Dalla Francia, anche un “mostro sacro” come Château d’Yquem ha pensato di sperimentare le prime “flash sales” sul web (su www.vente-privee.com): un sogno per i wine lover che diventa realtà, per la possibilità di accaparrarsi in asta vini-mito a prezzi vantaggiosi.
Dal sogno degli eno-appassionati a quello dei tutori della sicurezza, la Military University of Technology di Varsavia ha progettato un autovelox che misura anche il tasso alcolico, con un laser che attraversa l’abitacolo della vettura e calcola la densità delle molecole d’alcol emesse dai polmoni del conducente (www.wat.edu.pl).
A riportare il vino in strada tra la gente, invece, è un food truck che è possibile incontrare per lo più ad eventi di street food in Italia, ribatezzato “Car-à-vin Street Wine”. Si tratta di un wine bar itinerante su quattro ruote che offre in degustazione etichette di qualità a prezzi contenuti (www.coravin.it).
A proposito di popolarità, se in Usa i talent show enoici sono già da tempo realtà (www.winewarriors.com), in Italia anche Mediaset ne ha in mente uno per aspiranti sommelier dal titolo “Un’ottima annata”.
Arriva invece dall’Australia la crema solare per acini d’uva. Nella Tyrrell’s Wines (www.tyrrells.com.au), nella Hunter Valley, quando il sole picchia più forte, i grappoli vengono ricoperti con uno strato di caolinite capace di assorbire i raggi Uv, per evitare che le uve si scottino.
Per gli amanti degli eno-accessori, da aggiungere alla propria collezione c’è “Horn”, il primo decanter musicale al mondo, inventato da Riedel, e che come dice il nome è anche uno strumento musicale (www.riedel.com). Per mescere senza stappare la bottiglia c’è invece Coravin (www.coravin.it), l’innovativo sistema che oltre a non togliere il tappo preserva l’invecchiamento del vino che rimane in bottiglia ed è stato possibile vederlo ad Enolitech, il Salone delle attrezzature per la filiera vinicola e olearia che si è svolto in contemporanea con Vinitaly.
Vera novità per autentici wine lover è il “Monopoly de la France viticole” per giocare ad essere proprietari di vigneti nientemeno che in Francia (www.lafranceagricole.fr), dalla Champagne a Bordeaux, dalla Borgogna alla Vallée du Rhône.
Due, invece, gli oggetti cult da indossare: la camicia di jeans tinta con il vino firmata Robert Mondavi Winery, azienda leader della Napa Valley (www.robertmondaviwinery.com), e gli occhiali da sole in legno di barrique esauste, in cui sono stati affinati Franciacorta e Brunello, e che ne diventano la montatura (www.barriqueeyewear.it). Da abbinare con le francesine Moreschi 1946 Guado al Tasso, scarpe tinte a mano con vinacce e invecchiate, limited edition, nessuna uguale all’altra e confezionate con una Magnum di Guado al Tasso 2011 di Marchesi Antinori (www.moreschi.it).
Infine, colore dell’anno 2015 è il Marsala scelto dalla Pantone, colosso statunitense che si occupa di tecnologie per la grafica e della catalogazione e identificazione dei colori (www.pantone.com): codice identificativo “18-1438”.