DA BERLINO
Sono “in grave difficoltà” gli agricoltori italiani a causa dell’embargo con cui l’Unione europea ha sanzionato la Russia per il suo ruolo nella crisi in Ucraina. E la soluzione adottata da molte regioni italiane, “una triangolazione con altri Paesi” per portare comunque i propri prodotti nella Federazione Russa, “ha prodotto danni e ridotto i guadagni”.
E’ quanto emerso nell’ambito della seconda giornata di Fruit Logistica, la fiera internazionale dell’ortofrutta in corso a Berlino fino a domani 6 febbraio.
A margine della 17esima edizione del ‘Grappolo d’Argento – Citta’ di Rutigliano’, il riconoscimento che il Comune pugliese e il comitato ‘Sagra dell’Uva’ assegnano ad aziende che si distinguono per la valorizzazione dell’uva da tavola, sono state approfondite le conseguenze dell’embargo sulla Puglia. Una regione che, ha sottolineato la segretaria generale di Unioncamere Puglia, Angela Partipilo, “nonostante i problemi gravissimi causati dal clima, e nonostante l’embargo, otterrà dei risultati positivi”. Si calcola infatti che la Puglia, regione che esporta l’80% del proprio prodotto, nel 2013 abbia esportato circa 440 milioni di euro e nel 2014 supererà questa soglia dal momento che a settembre è già a quota 400 milioni.
Eppure “l’embargo – precisa Partipilo – ha causato un crollo delle esportazioni. Nel momento in cui è scattato ho visto i nostri produttori piangere. Non potevano rimanere con i camion fermi e hanno fatto delle triangolazioni anche se questo ha comportato notevoli perdite in termini economici”.
Con la triangolazione, ribadisce l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia e coordinatore nazionale degli assessori al ramo, Fabrizio Nardoni, “è chiaro che ci sono delle ulteriori commissioni da riconoscere. L’embargo ha influito non poco ma siamo stati bravi ad affrontare nuovi mercati”.
Un elemento “penalizzante – sottolinea – lo abbiamo avuto anche sugli agrumi che la Comunità europea non permette all’Italia di inserire tra i prodotti da sostenere perche’ gli agrumi arrivano in Russia tramite altri Paesi come la Germania e la Polonia. E, in ogni caso, l’indennizzo ricevuto per l’embargo non copre neanche il 50% dei costi di produzione”.
Oltre al problema del clima, alle infezioni come la Xylella o la Peronospera, si è avuto anche un calo dei consumi interni: in Italia, negli ultimi dieci anni, si è passati da un consumo annuo di 500 a 400 chilogrammi di ortofrutta per famiglia. E’ anche per questo che le nuove sfide, conclude Nardoni, “sono la promozione e la internazionalizzazione dei nostri prodotti attraverso la comunicazione”.
Lo sa bene la vincitrice del ‘grappolo d’argento’, Teresa Diomede dell’azienda Racemus, che ha realizzato anche il cortometraggio ‘Terronia’, sottotitolato in inglese e spagnolo, “per raccontare le storie delle persone che rendono possibile il successo dell’uva da tavola”, le cui esportazioni nei primi 10 mesi del 2014 sono cresciute del 7%, recuperando parte della perdita del 10% nel 2013.