Una strada intestata, un annullo filatelico e una speciale confezione con cartoline storiche. La Confetteria di Giovanni Mucci celebra 120 anni di attività e lo fa con la dolcezza e la passione che ha sempre contraddistinto la sua storia dal 1894.
Dal tenerello, dolce tipico del Carnevale di Andria, al confetto per ogni ricorrenza dell’anno. E poi ancora quelli al liquore, al pistacchio di Bronte e cioccolato bianco, new entry di questo periodo, al limone e con l’uvetta bagnata nello Sherry. Quei graziosi e allegri bon bon colorati i romani già li conoscevano. Da allora, da quando li preparavano usando il miele che avvolgeva dolcemente la mandorla, sono trascorsi millenni ma il confetto ha conservato più forte che mai il suo augurio di fortuna e prosperità.
E la storia passa proprio di qui, nella Confetteria di Giovanni Mucci che domenica 14 dicembre ha festeggiato una storia lunga più di un secolo. Una tradizione che inizia 120 anni fa quando Nicola Mucci, bisnonno di Mario (nella foto), che oggi gestisce la confetteria con la moglie Enza e i tre figli Manuela, Loredana e Cristian, decise di aprire una piccola fabbrica proprio nel centro storico di Andria, a due passi dalla Cattedrale.
Dove un tempo Nicola e i suoi successori producevano i confetti, oggi c’è un museo dedicato al dolcetto degli eventi speciali. Nella stessa sede storica di via Gammarrota che come hanno annunciato a Puglia Mon Amour Manuela e Loredana Mucci sarà presto intestata proprio al Museo del confetto, si possono acquistare i famosi confetti e al piano sottostante si può intraprendere un magico viaggio nel passato.
“È stata una giornata emozionante accompagnata da un bellissimo sole. Ci sono voluti due mesi per organizzare l’evento ma le soddisfazioni sono state tante”, spiega una stanca ma ancora adrenalinica Manuela Mucci ricordando il discorso commosso del padre Mario davanti a un folto pubblico giunto nello stabilimento di Trani per l’occasione. Perché in ogni singolo confetto c’è un’anima che lo rende unico. E la Confetteria Mucci è un luogo in cui una volta entrati si dimenticano i problemi quotidiani, si ritorna bambini e si esce con un bel sorriso.
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Storia, tradizione e leggenda nel confetto di Giovanni Mucci