Il forno a paglia Pane e Salute di Orsara vince la IV edizione della Disfida dei calzoni di cipolla

Pubblicato il 5 Dic 2014 da Simona Giacobbi

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L’impasto è quello del pane, quindici ore di lavorazione e una farcitura semplice, con cipolla rossa. La cottura quella di un forno a paglia del 1576. “Noi non lo chiamiamo calzone, ma “pizz c’a cepodde”, dice Angelo Trilussa. Sì, perché è il suo il calzone di cipolla più buono della Puglia.
Lo ha stabilito una giuria presieduta dal giornalista e gastronomo Sandro Romano e composta dalla maestra di cucina Palma d’Onofrio, Gianni Ferramosca e Giacomo Giancaspro, presidente dell’Associazione cuochi baresi, al termine della Disfida dei calzoni di cipolla. Un format – giunto alla quarta edizione e ideato da Sandro Romano con la preziosa collaborazione del fratello Michelangelo – che rientra nel progetto di Mordi la Puglia, sotto il cui logo l’Associazione culturale La Compagnia Della Lunga Tavola, oltre che a numerose altre iniziative, ha organizzato anche le precedenti tre edizioni della Disfida in collaborazione con il Comune di Capurso.

Sì perché Capurso, ormai da 4 anni, è considerata dai buongustai la “piccola capitale dei calzoni di cipolla”. Infatti se una volta pane e cipolle erano il pane dei poveri, oggi di questi piatti si riscoprono il gusto e i sapori delle tradizioni. Obiettivo del format riscoprire, rispettare e soprattutto far conoscere le diverse tradizioni, ricette ed elaborazioni che ruotano intorno a questo piatto. Un piatto decisamente particolare, dalle mille sfaccettature e versioni. Un piatto che varia per impasto e ripieno a seconda dal paese di provenienza.

Una quindicina i professionisti dell’arte bianca da tutta la Puglia che si sono sfidati a colpi di “calzòne de cepòdde” durante la serata condotta dalla giornalista Simona Giacobbi nella biblioteca comunale di Capurso. Al vincitore, Angelo di Biccari, proprietario dello storico forno a paglia Pane e Salute, a Orsara di Puglia, l’ambito trofeo in ceramica realizzato dall’artista Antonella Imbò e raffigurante una cipolla. Con soli pochi voti di differenza, al secondo posto, il calzone di Giuseppe Petruzzella de Il Vecchio Gazebo di Molfetta. Medaglia di bronzo per il calzone del ristorante Canneto Beach 2 di Margherita di Savoia. Durante la Disfida anche due workshop, novità della IV edizione, dedicati ai calzoni tipici e alle birre artigianali dei birrifici pugliesi Birranova e Birrificio Svevo.

Ma la Disfida continua. Sabato 6 dicembre, alle 16.30, sarà il turno degli appassionati di cucina, food bloggers e casalinghe. Media partner dell’evento, Puglia Mon Amour, Apulia Magazine, Oraviaggiando, LSD Magazine, Barinedita. La Disfida dei calzoni di cipolla si è svolta con il patrocinio dell’Accademia di Gastronomia Storica e l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia.

Qui il servizio di Telenorba.

Giornalista professionista, laurea in lingue e letterature straniere e un master in Social Communication. Piacentina d’origine, pugliese d’adozione dal 2012, cresciuta a tortelli e gnocco fritto, impara a cucinare in Canada, a Toronto, dove ha vissuto sei anni e dove ha lavorato per il quotidiano italiano Corriere Canadese. Oltreoceano scopre una diversità culinaria etnica senza confini. Da allora la sua vita cambia. Cucina e ristoranti diventano luoghi interscambiabili di idee, progetti, tradizioni e passioni. Ama assaporare, provare, gustare. E fare foto. Conduce su Telenorba e TgNorba24 la trasmissione “I colori della nostra terra”, un programma che parla di ruralità, agroalimentare ed eccellenze enogastronomiche della Puglia. Ha collaborato con I Love Italian Food e il Cucchiaio d’Argento ed è spesso chiamata a far parte di giurie di eventi a carattere enogastronomico e di concorsi legati al mondo della pizza. Recensisce pizzerie per guide cartacee e online. Nel 2011 crea Pasta Loves Me, un blog che parla di lei, di pasta, food e lifestyle. È fondatrice e responsabile di Puglia Mon Amour, un’avventura che vive con gli occhi curiosi di turista e l’entusiasmo di un’innamorata per una terra che regala ogni giorno emozioni, genuinità e solarità. Ha la pizza napoletana nel cuore e tutto quello che rende felice il suo palato. E vive con una certezza: la pizza non le spezzerà mai il cuore.

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