Dall’orto di Villa Jamele di Orsara a quello della Luiss a Roma. La prestigiosa università ha chiamato il noto chef, famoso non solo in Italia ma anche in tutto il mondo, per inaugurare il primo orto universitario nel mondo.
Un orto condiviso nato dalla riqualificazione di uno spazio verde trasformato in un’area ad hoc da seminare e coltivare con passione. Uno spazio di 500 mq dove piantare verdure, erbe aromatiche e alberi da frutta per un nuovo modello di economia circolare. E al taglio del nastro non poteva mancare lo chef pugliese che parla il linguaggio dell’orto, colui che dei prodotti della terra ha fatto una scelta di vita, portando il suo progetto, “Simple food for intelligent people”, anche oltreceano.
Cavoli, cipolle, patate, carciofi, susine, pesche, albicocche sono solo alcuni esempio delle principali coltivazioni che troveranno posto nell’orto della Luiss, un orto unico nel suo genere, all’interno di un campus universitario famoso per la sua facoltà di economia. Alla Luiss di Roma, nell’ambito di un progetto che comprende anche il premio “Non sprecare” per iniziative innovative di lotta allo spreco alimentare, l’orto mira a diventare un “contenitore” dove i ragazzi, e non solo loro, potranno sperimentare un’idea di governance sempre più condivisa. All’inaugurazione presenti il direttore generale Giovanni Lo Storto, il vicepresidente esecutivo della Luiss Luigi Serra e numerosi ospiti, tra cui la coppia di speaker radiofonici Fede & Tinto di Radio2.
Proprio dall’orto Peppe Zullo, il “cuoco contadino che ha saputo restituire alla sua terra l’orgoglio che merita”, definito così da Carlo Petrini fondatore di Slow Food, ha tratto la sua vena più geniale.
“La sostenibilità sistemica è una sfida sociale complessa e affascinante – ha dichiarato il direttore Giovanni Lo Storto – Richiede lenta e ponderata riflessione, ma anche dinamismo e creatività. Visione e condivisione, multidisciplinarietà, e coinvolgimento allargato. Vogliamo trasmettere tutto questo ai nostri studenti anche con un laboratorio formativo come l’orto, capace di catalizzare idee ed energie per far sì che diventino generatori di un cambiamento virtuoso”.
Ambasciatore ufficiale della cucina pugliese ad Expo 2015, Zullo ha recentemente partecipato all’incontro organizzato dal Rotary a Roma dove si sono riunite tutte le eccellenze pugliesi. “L’orto e gli orti di Villa Jamele e di tutto il mondo sono la chiave di lettura di una modernità che non ricerca più la semplificazione artefatta ma la semplicità autentica, dando valore alle culture e alle colture autoctone, eco sostenibili, al nutrimento materiale e spirituale dell’umanità”, il pensiero che racchiude la filosofia di Peppe Zullo.
Oggi pomeriggio, giovedì 27 novembre, Peppe Zullo sarà nuovamente a Roma, negli studi di “Geo” (Rai Tre). Dalle ore 17, in diretta, spiegherà perché il lampascione “made in Puglia” è un’eccellenza assoluta.