È stata presentata a Firenze la nuova Guida dei Ristoranti d’Italia 2015 de L’Espresso, una fotografia dell’Italia enogastronomica e di chi ama mangiare fuori.
Nell’Olimpo un grande nome: Massimo Bottura. Insieme a lui, a dettare le linee food anche Niko Romito, Heinz Beck, Massimiliano Alajmo, Andrea Berton, Paolo Lopriore, Gianfranco Vissani a Carlo Cracco, chef degni rappresentanti dell’alta cucina e di qualità, seria e professionale, in un mondo in cui il modo di mangiare sta cambiando, per dare sempre più spazio a fast food, street food, botteghe di gastronomia, ristoranti per vegetariani e vegani, pizzerie gastronomiche e tradizionali, hamburgerie, piadinerie, paninerie.
In Puglia al primo posto si ripiazza, indiscutibilmente, il Ristorante Angelo Sabatelli (16 punti), una stella Michelin. Sul podio anche Già Sotto l’Arco (15,5) e Al Fornello da Ricci (15,5). Medaglia di bronzo per Botrus (15), seguono Cibus (14) e La Fontanina (14). Quindici punti anche per Lemì e Il Poeta Contadino. Li Jalantuumene di Gegè Mangano 14,5. A guadagnarsi 14,5 punti anche l’Umami, La Bul, Pashà, Alex Ristorante, Masseria Petrino e Il Capriccio.
Gradite new entry, La Cuccagna (14) della famiglia Marsella, L’Altro Baffo (14) e il Menelao a Santa Chiara di Turi (14) di Michele Boccardi, in cucina lo chef Gaetano Servidio. La Sommità Relais Cielo, che l’anno scorso aveva registrato un punteggio di ben 16 punti, esce a sorpresa dalla classifica.
Per scoprire tutte le altre novità ecco un confronto tra la guida 2014 e quella uscita oggi.
A livello nazionale, sono 27 i ristoranti con “tre cappelli”, 81 con “due cappelli”, 315 con “un cappello”, per un totale di 423 locali con punteggio da 15/20 in su.
Al vertice ancora l’Osteria Francescana (Massimo Bottura) con 19,75/20. Si confermano a 19,5/20 La Pergola (Heinz Beck), Le Calandre (Massimiliano Alajmo) e Piazza Duomo (Enrico Crippa); sale a 19,5/20 Casadonna Reale (Niko Romito).
La Lombardia è prima fra le regioni per numero di “tavole di qualità”, seguita da Campania e Piemonte.
Sale a 19,5/20 Casadonna Reale di Castel di Sangro (Niko Romito), affiancandosi a La Pergola di Roma (Heinz Beck), Le Calandre di Rubano (Massimiliano Alajmo) e Piazza Duomo di Alba (Enrico Crippa), confermati a 19,5/20.
Nessuna promozione a 19/20, dove sono confermati Combal.Zero di Rivoli (Davide Scabin), Uliassi di Senigallia, Villa Crespi di Orta San Giulio (Antonino Cannavacciuolo) e Vissani di Baschi.
Salgono a 18,5/20 il Devero di Cavenago Brianza (Enrico Bartolini) e la Madonnina del Pescatore di Senigallia (Moreno Cedroni), affiancandosi all’Antica Corona Reale di Cervere (Giampiero Vivalda), a Dal Pescatore di Canneto sull’ Oglio (famiglia Santini), al Duomo di Ragusa Ibla (Ciccio Sultano), all’Enoteca Pinchiorri di Firenze, al Rosa Alpina-St. Hubertus di Badia (Norbert Niederkofler), a La Madia di Licata (Pino Cuttaia), a La Peca di Lonigo (fratelli Portinari), all’Osteria del Povero Diavolo di Torriana (Pier Giorgio Parini).
Una sola promozione a 18/20: la Taverna Estia di Brusciano (fratelli Sposito), che si affianca a Agli Amici di Udine (Emanuele Scarello), Colline Ciociare di Acuto (Salvatore Tassa), Cracco di Milano, Da Vittorio di Brusaporto (famiglia Cerea), Laite di Sappada (Fabrizia Meroi), Perbellini di Isola Rizza, Torre del Saracino di Vico Equense (Gennaro Esposito).
Tre esordi eccellenti con “due cappelli”: Berton (17,5/20), Del Cambio di Matteo Baronetto e Kitchen di Paolo Lopriore (17/20).