“L’importante non è partecipare… ma vincere!”. Pierluca Ardito, team coach della Nazionale Italiana Cuochi (NIC), scherza ricordando il motto della sua squadra. Cerca di smorzare la tensione mentre cresce l’adrenalina tra i componenti della squadra che si sta preparando ad affrontare avversari provenienti da tutto il mondo nella Villeroy & Boch Culinary World Cup dal 22 al 26 novembre, durante la Fiera internazionale gastronomica Expogast, in Lussemburgo.
Da mesi la NIC si sta allenando per portare a casa la coppa del mondo e mercoledì 24 settembre la squadra si è “riscaldata” aprendo le porte a un pubblico di 110 invitati all’Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari. Una serata, presentata dal giornalista Vito Prigigallo, in cui gli ospiti hanno potuto gustare in anteprima i piatti che saranno presentati durante il campionato. Tra i presenti anche Puglia Mon Amour insieme ad altri critici gastronomici intervenuti per giudicare i tre piatti che saranno inseriti nel menu della competizione: antipasto, main course e dessert.
“Non guardiamo solo alla gara e al risultato – spiega il team manager Daniele Caldarulo – ma la nostra mission è anche quella di far conoscere la nostra professione, portare a casa un grosso bagaglio di crescita personale e professionale nonché uno scambio con le altre culture, quelle di tutti i cinque continenti, per tornare con un’apertura mentale a 360 gradi”.
La formula, ricorda Daniele affiancato dai suoi ragazzi, è l’intesa, la sintonia. “La Nic raggruppa tanti chef regionali che seguono una linea in questo caso stravolta per portare innovazione. Per questo esistono figure importanti come il team coach, il training, i corsi di formazione e anche un seminario che si è tenuto in questi ultimi tre giorni. L’importante è che si faccia gruppo e che tutti remino nella stessa direzione”.
A giudicare i piatti, oltre ai presenti, una guest star d’eccezione, lo chef svedese Fredrik Björlin, cinque volte campione del mondo con la Nazionale svedese e attualmente capitano della Wacs Culinary Dream Team. Lo stesso Björlin, che nel 2013 coordinò il menu e 1400 invitati alla festa dei Premi Nobel in presenza del re svedese, ammette che il piatto preferito dagli svedesi è la pizza e che, se potesse, dalla Puglia porterebbe a casa un po’ di burrata. Lo chef, poi, è tornato serio dispensando consigli preziosissimi alla NIC. “C’è ancora un margine di miglioramento da colmare prima di novembre”, dice Björlin. “Velocizzare il servizio, presentare poche ripetizioni e perfezionare il dessert” tra i suoi suggerimenti.
“I miglioramenti da apportare riguardano l’aspetto tecnico – conferma Caldarulo, patron chef del ristorante Black and White a Bari – Quindi colore, dimensioni, forme. Dobbiamo lavorare molto sulla tempistica anche se quella di stasera (mercoledì, ndr) è stata una strategia di gara. Abbiamo voluto fare attendere i commensali un po’ di più ma questo ci ha consentito di far uscire 110 piatti identici. Condivido in gran parte la critica di Björlin sul nostro dessert. Rispetto allo starter e il main course necessita di qualche ritocco in più”.
Gli avversari, la Nic li sta osservando da anni. “Cerchiamo di individuare il punto debole delle altre squadre – ammette Daniele – e cerchiamo di agire in quella direzione. La squadra che temiamo di più? L’Italia” dice con un sorriso.
I prossimi appuntamenti vedranno la Nic impegnata dal 6 al 9 ottobre e dal 27 al 29 ottobre con altri due allenamenti a porte aperte dove potranno assistere gli associati della Federazione Italiana Cuochi. Poi dal 10 novembre comincia il ritiro e il 20 novembre si parte per il Lussemburgo.
“È stata un’esperienza eccezionale – ha detto, appena atterrato a Londra, il capitano della NIC Francesco Dibenedetto, chef del ristorante Le Gravoche del grande Albert Roux, all’indomani del training a Villa Romanazzi Carducci – Allenarsi solo lo sguardo attento e severo dei più grandi esperti di competizioni mondiali, è stato un momento di crescita incredibile per tutti noi”.
Accanto al capitano e al team manager, il team coach Pierluca Ardito, executive Chef del Ristorante Nobis del Grand Hotel La Chiusa di Chietri, che ricorda il duro lavoro, i sacrifici e la passione che stanno dietro agli allenamenti – “lavoriamo anche di notte e nei giorni di riposo” – e spiega i requisiti che deve avere ciascun piatto per essere presentato davanti alla giuria.
“Ciascuna portata ha regole precise da seguire – dice – Lo starter deve pesare intorno ai 170 grammi, il main course 240, il dessert 180 grammi. Ciascuna portata ha specifiche connotazioni che ci impone il regolamento. Nello starter ci devono essere i crostacei, i due terzi del piatto devono essere caldi. Nel main course l’elemento principale deve essere la carne rossa accompagnata da due contorni. Infine, il dessert deve essere composto da tre consistenze diverse: fredda, calda e croccante. Questa sera è andata bene ma non benissimo, c’è ancora tanto da lavorare, i prossimi due mesi saranno una full immersion. Dobbiamo perfezionare il menu caldo in quanto ci sono ancora degli accorgimenti da apportare a ciascuna portata. Vorrei che non fosse già settembre – dice Pierluca – Non ci resta che sfruttare al massimo i quattro allenamenti che ci separano da qui al giorno della partenza in Lussemburgo. Noi ce la metteremo tutta per tenere alto il Tricolore Italiano. Forza NIC!”.