I nuovi programmi di sviluppo rurale, il partenariato europeo per l’innovazione in agricoltura e la revisione del regolamento del biologico sono stati i principali temi al centro dell’ottavo Congresso Europeo sul Biologico, apertosi mercoledì a Bari. “L’agricoltura biologica è un settore strategico per l’Italia e l’Europa – ha spiegato nel suo intervento il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio
Martina – tanto che vogliamo sfruttare la Presidenza italiana del Consiglio europeo per lanciare la proposta di un nuovo regolamento Ue. Un’altra data decisiva per l’intera industria alimentare e per promuovere nuove sfide sarà poi l’Expo 2015”.
“La Commissione – ha aggiunto Alina-Stefania Ujupan, vice capo gabinetto del commissario europeo dell’agricoltura e sviluppo rurale – è consapevole dell’importanza di un dialogo continuo e proficuo con tutti coloro coinvolti nel settore”.
“Sarà garantita – ha assicurato Paolo De Castro, Membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, in collegamento da Bruxelles – una partecipazione attiva del settore in ogni fase del processo”. “Si deve comprendere – secondo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola – che preservare la qualità dei terreni, non contribuire ai processi di desertificazione, all’impoverimento della terra è un compito di tutti. Va colta la sfida del biologico per far in modo che si abbia una conversione ecologica dell’economia”. “I futuri Psr (Piani di Sviluppo Regionali) saranno – ha commentato il Presidente dell’Aiab, Vincenzo Vizioli – lo strumento principale per rafforzare questo processo di innovazione”.
E se per il presidente della Federazione internazionale dei movimenti di agricoltura biologica (Ifoam Ue), Christopher Stopes, “è fondamentale che la Commissione e gli Stati membri attuino un piano concreto per stimolare la crescita della produzione biologica in Europa, avviando un programma biologico innovativo nell’ambito di Horizon 2020″, per Segretario Generale del Ciheam e direttore dell’Istituto di Bari, Cosimo Lacirignola, occorre “adeguare la conoscenza ai bisogni del territorio, innovare attraverso la formazione, cercare le soluzioni scientifiche efficaci per sconfiggere la fame, i problemi della desertificazione, la scarsità d’acqua, la perdita della biodiversità. Il tutto affinché il biologico continui ad essere una grande opportunità per l’Europa e per il Bacino del Mediterraneo”. I lavori dell’ottavo Congresso Europeo sul Biologico proseguiranno fino al 12 di settembre nella sede del Ciheam di Bari.