È un’arte antica, che si va perdendo. È l’arte di cucire e appendere i pomodori, la varietà regina o ciliegina, per conservarli a lungo.
Fino a cinquanta anni fa, terminata l’estate, sulle nostre tavole i pomodori freschi non c’erano più. Di qui la necessità di farne provvista e di conservarli il più a lungo possibile, non avendo a disposizione le celle frigorifere e i prodotti di importazione. E allora i nostri nonni i pomodori li “insertavano”, li legavano o cucivano dal picciolo, per farne piccoli o grandi grappoli, da conservare appesi in magazzini ben aerati. I pomodori si raccoglievano prima che maturassero del tutto, quando assumevano una colorazione tra il verde ed il giallo.
A Martina Franca, in un agriturismo, si è tenuta una lezione sull’arte di “insertare” pomodori. Sembra facile, fatto da chi lo ha imparato in anni di allenamento, ma vi assicuriamo che così non è.
Un filo di cotone, il primo pomodoro legato con un cappio al picciolo, poi si prosegue girando il cotone intorno agli altri. Ed ecco pronti i pomodori da appendere. Resisteranno fino all’inverno prossimo. Senza bisogno di frigorifero e senza spese.