Sono in continua crescita gli allevamenti di bufale in Puglia e ”a sostegno di questo settore della zootecnia, la legge regionale n. 37/2014 ha introdotto nell’assestamento di bilancio importanti provvedimenti che riguardano non solo il foggiano, che rientra in parte nel marchio DOP della mozzarella, ma tutta la Puglia”.
Lo sottolinea in una nota il presidente dell’Associazione Italiana Allevatori e dell’Associazione Regionale Puglia, Pietro Salcuni. “Si tratta di misure in favore degli allevatori pugliesi per i danni derivanti dalla lingua blu (bluetongue) che – precisa Salcuni – non colpisce l’uomo ma ha messo in serie difficoltà i nostri allevamenti bufalini, che sono di grande qualità”.
”Nello specifico, all’art. 27 proposto dal consigliere regionale Gatta, l’assestamento di bilancio prevede – viene evidenziato da Salcuni – un intervento di 400.000 euro al fine del parziale ristoro dei danni patiti dagli allevatori pugliesi per la perdita e/o mancata commercializzazione dei capi bufalini e dei loro derivati, a seguito dell’affezione epidemica della lingua blu che, purtroppo, periodicamente torna a riaccendersi”.
”È importante precisare – conclude – che, il latte di bufala, non è sottoposto al regime rigido e costoso delle quote latte imposte dall’Unione Europea. Quindi, in tutta la Puglia, ci sono anche allevamenti bufalini. La zona di eccellenza, però, resta il Foggiano le cui produzioni fanno parte del marchio DOP della bufala campana che si estende anche a parte del Lazio e che, nella Daunia, riguarda l’intero territorio dei Comuni di Manfredonia, Lesina e Poggio Imperiale, parte dei Comuni di Foggia, Cerignola, Lucera, Torremaggiore, Apricena, Sannicandro Garganico, Cagnano Varano, San Marco in Lamis”.