Tradizione e tecnologia. Vendemmia manuale e attrezzature all’avanguardia. Passione e dedizione. Gli ingredienti per una vinificazione di qualità ci sono tutti. A 380 metri sul livello del mare, sull’altopiano della Murgia barese, in contrada Parco Largo, la cantina Pietraventosa valorizza le mille anime del Primitivo di Gioia del Colle grazie al sapiente lavoro di Marianna Annio e del marito Raffaele Leo, ingegnere in un’azienda di macchinari enologici, con la collaborazione dell’amico enologo Oronzo Alò.
“Non abbiamo alle spalle generazioni di viticoltori – spiega Annio a Puglia Mon Amour – Il nonno di Raffaele era produttore di vini agli inizi del secolo scorso a Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi”. Ma i vini di Pietraventosa, tra le eccellenze di Puglia, si sono già fatti conoscere. In Italia con diversi premi e riconoscimenti su varie guide di settore, tra cui anche il Gambero Rosso, e fuori dai confini regionali dove l’azienda, nata nel 2005, esporta i suoi vini. Quattro ettari e mezzo di vigneto, coltivato secondo il metodo biologico, allevato a cordone speronato più alcuni vitigni di Aglianico e un vecchio vigneto di un ettaro di solo Primitivo allevato, come tradizione vuole, ad alberello. Le rese sono volutamente mantenute basse attraverso mirati interventi agronomici di potatura e diradamento in modo da ottenere frutti di primissima qualità e vini destinati a un mercato di nicchia.
La raccolta è manuale dalle 5-6 del mattino fino alle 11. Una raspatrice separa i raspi dagli acini che attraverso un tubo vengono portati all’interno del vinificatore senza passaggi intermedi. Circa 100 i quintali di uva che si raccolgono usualmente lungo tutto il vigneto.
Due le diverse conformazioni geomorfologiche del terreno, come spiega Annio: il calcare di Altamura e quello di Gravina. La vendemmia può avvenire in tempi diversi, anche a dieci giorni di distanza l’una dall’altra. “Grazie a questi due fattori, terreno e tempi di raccolta, riusciamo a fare diversi tipi di vinificazioni con la stessa uva – continua Annio – Vini che hanno sensazioni olfattive e gustative differenti pur provenienti dalla stessa tipologia di uva. Quando poi un’annata non ci piace, la saltiamo”.
Il processo di lavorazione, dopo la raccolta, continua all’interno della cantina dove un fermentatore “a cappello sommerso”, con un meccanismo rotatorio ideato da Leo, permette al cappello di sollevarsi ed entrare nel mosto senza procedure invasive. Da una valvola inferiore il vino passa in una pressa nel cui interno un pallone a tenuta viene gonfiato esternamente ad aria compressa per premere delicatamente le vinacce. “Non utilizziamo il torchio per evitare fecce eccessive”, precisa Annio. E quindi il passaggio nei serbatoi in acciaio inox per la fermentazione malolattica.
Le pareti della cantina dove avviene l’affinamento in botti o acciaio, mantengono l’aspetto originario, con roccia calcarea e minerali, tra cui il ferro. “Questo ci permette di mantenere la temperatura costante a 18-20 gradi – spiega Annio – e l’umidità che serve per l’affinamento del vino. Le botti differiscono nella grana del legno, in alcune più porosa o più fine. Dallo stesso vino otteniamo così diversi sentori che in fase di confezionamento della bottiglia andiamo a mescolare tra di loro in modo da ottenere il blend perfetto”.
Quattro i vini che produce Pietraventosa – per un totale di 15mila bottiglie – e che esporta all’estero, negli Stati Uniti, nello Stato di Washington, in Virginia, Maryland e Tennessee. Ma anche in Svizzera, Regno Unito, Giappone, Germania, Danimarca e presto anche in Brasile.
Il rosato tutto da bere EstRosa IGT Murgia è stato un vero successo. Di un cerasuolo intenso e luminoso, questo vino sa dare allegria agli occhi e al palato. Al naso è fine ed elegante con note dolci e fragranza di fiori freschi, rose e petali di fiori di pesco. I timbri fruttati sono forti, di frutti rossi maturi dolci, ciliegia marasca, amarena, e fragolina di bosco.
Nell’Ossimoro IGT Murgia compare una piccola parte di Aglianico (25%). L’affinamento è in legno. Dal greco “oxis” (acuto) e “moros” (ottuso), Ossimoro è un gioco di contrasti. Dall’intenso colore rosso rubino si percepiscono note di spezie e frutti rossi. Un vino forte e deciso, ma allo stesso tempo morbido e vellutato. Qui sta l’ossimoro.
L’Allegoria Gioia del Colle DOC 100% è un Primitivo in purezza, con affinamento in acciaio. Dal greco “allos” (altro) e “agoreyos” (dico) esprime in sé la gioia del bere bene. Un vino non filtrato, di produzione limitata, di colore rosso rubino intenso, con sentori di ciliegia, amarena e prugna. Morbido e avvolgente con un leggero retrogusto mandorlato.
E poi il vino di punta dell’azienda, il Riserva Gioia del Colle DOC, frutto di un’autentica passione per il vino, proveniente da un vigneto di più di quarant’anni allevato nella tipica e tradizionale forma ad alberello. L’affinamento avviene tre mesi in acciaio e 18 mesi in tonneaux di rovere francese.
Un’azienda giovane, Pietraventosa, tutta da scoprire. Sicuramente una delle nuove realtà più interessanti e significative della regione.
Agricole Pietraventosa di Annio Marianna
Contrada Parco Largo – Strada Vicinale Latta Latta s.n.
Gioia del Colle (Ba) Italia
tel./fax +39 (0) 80 5034436 mobile +39 3355730274
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