Rosati, sociale e cucina. Questi gli ingredienti fondamentali di Bererosa 2014, la manifestazione dei vini “en rose” giunta alla sua terza edizione. Oltre 70 le aziende provenienti da tutta Italia ospitate nella bellissima cornice di palazzo Brancaccio, nel centro di Roma, in occasione dell’appuntamento dedicato ai migliori vini e spumanti rosati d’Italia. All’insegna dell’alta qualità la proposta food che ha accompagnato le 150 etichette rosa provenienti dalle aziende vitivinicole nazionali.
L’attenzione è tutta per loro, i rosati d’Italia, un comparto della produzione vinicola particolarmente apprezzato nella bella stagione, come dimostra l’incremento dei consumi, superiori del 13%. E alla manifestazione firmata “Cucina & Vini” dedicata ai migliori vini en rose del Paese non potevano mancare, ovviamente, i vini pugliesi.
“Il vino rosato è l’unico vino fermo italiano che cresce nei consumi – spiega Francesco D’Agostino, direttore “Cucina & vini” – “I bianchi e i rossi decrescono leggermente, è una tendenza generale in Italia. Invece il rosato cresce perché è sempre stato un vino consumato nei suoi luoghi di produzione, Puglia, Abruzzo, Lago di Garda”.
Difficile però orientarsi tra le molte etichette di qualità che da qualche tempo affiancano bianchi e rossi sugli scaffali delle enoteche o nelle carte dei ristoranti. Obiettivo della manifestazione è stato proprio quello di far scoprire il prodotto a un ampio pubblico grazie al confronto diretto con le aziende produttrici.
Tra le cantine pugliesi presenti, anche “La Marchesa” di Lucera, Foggia, azienda agricola cerealicola, olefinica e dal 1988 vitivinicola che ha presentato il suo rosato a Bererosa, il Melograno. “Un Nero di Troia cento per cento – dice Marika Maggi – che dà grossi sentori di frutta matura, more, lamponi, fragole e melograno”. Un frutto, che secondo credenze popolari, è elemento beneaugurante e simbolo di prosperità. Il Melograno è considerato l’arma vincente, il prodotto di punta della cantina. “La Puglia è una terra di rosati – afferma Marika – a volte dimenticati e snobbati. Oggi soprattutto le piccole aziende stanno lanciando il rosato per caratterizzarsi”.
A Bererosa anche Louis Rapini con il rosé D’Araprì (il marchio è dato dalle prime lettere dei tre proprietari della cantina: Girolamo D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore). Le cantine D’Araprì, a San Severo, sono un vero e proprio gioiello ipogeo: si estendono su una superficie di 1000 metri quadri, a ridosso della Chiesa di San Nicola, una tra le più antiche della città. Il rosato D’Araprì proviene da un originale uvaggio di montepulciano (70%) e pinot nero vinificati in acciaio con sosta sui lieviti per 24 mesi. “Il suo è un profumo fine, elegante e floreale”, dice Rapini.
L’edizione 2014 di Bererosa ha dato spazio anche alle eccellenze dello street food capitolino e non solo per cinque isole di bontà tematiche: i crudi di mare della pescheria Meglio Fresco e le specialità del ristorante Orlando Sapori di Sicilia hanno incontrato il gusto degli amanti del pesce, per abbinamenti sulle note della freschezza di un calice di rosato ma hanno trovato spazio anche proposte alternative come le tigelle emiliane dell’Ape Mozao o le olive ripiene e i cremini della Bottega dell’Oliva Ascolana. Per chiudere in dolcezza con i gelati di Fantastick.
“Il vino rosato si abbina molto bene a questi prodotti perché è un vino flessibile che va bene con tutto”, conclude D’Agostino.
A Bererosa hanno aderito anche Pagaie Rosa Dragon Boat e IncontraDonna, due importanti onlus che dedicano entrambe il loro interesse ad una patologia di grande rilevanza sociale: il tumore al seno. Pagaie Rosa Dragon Boat Onlus opera al fine di migliorare la qualità della vita delle donne affette da carcinoma mammario e lo fa in modo del tutto originale, ovvero attraverso la pratica del Dragon Boat, un antico sport cinese. Le 20 atlete della Pink Butterfly – questo il nome della squadra dell’associazione – “pagaiano” su barche a forma di dragone gareggiando in manifestazioni nazionali ed internazionali. IncontraDonna onlus è nata nel 2008 e, oltre ad informare in modo corretto chiunque sia interessato, ha come scopo principale quello di formare e supportare le donne operate. “IncontraDonna onlus partecipa all’evento per promuovere il “bere bene” – afferma Adriana Bonifacino, presidente dell’associazione – al fine quindi di sensibilizzare la popolazione e soprattutto i giovani e le donne al bere con moderazione e di qualità. Notoriamente il vino contiene degli antiossidanti che facilitano la prevenzione cardiovascolare e del diabete e la moderata assunzione non incide significativamente sull’insorgere di patologie tumorali. Pertanto la nostra adesione è un segnale alla corretta impostazione degli stili di vita”.