Alta o bassa? Croccante o soffice? Sulla focaccia barese ci sono diverse scuole di pensiero. E lo sanno bene i 24 baresi, semplici appassionati di cucina, che sabato 31 maggio, a Eataly Bari, sul Lungomare Starita, si sono sfidati a colpi di farina, acqua e semola.
Dopo la gara di torte, birra e olio, la quarta competizione organizzata dall’impero enogastronomico di Farinetti è stata dedicata a un’icona della cucina barese, la focaccia, terreno di battaglia per una ventina di cuochi non professionisti che sono stati chiamati a raccolta per una gara con tanto di giuria tecnica formata da Giovanni Di Serio, presidente del Consorzio focaccia barese, gli chef di Eataly Antonio Bufi e Leo Veloce, e Francesco Zagaria di Molino Casillo.
Tre le focacce che hanno sbaragliato le avversarie e alle quali è stato assegnato il premio speciale “Semole D’Autore Molino Casillo”.
La “medaglia d’oro” se l’è aggiudicata Laura Monno, 31 anni. Nessuna ricetta tramandata dalla nonna, solo tanta abilità.
Tra un assaggio e l’altro, Vittorio Stagnani, ha presentato il suo libro “La luna e la focaccia”, a metà tra gastronomia e tradizione. Pagina dopo pagina ricostruisce la storia di un basilare e antico alimento mediterraneo, soffermandosi proprio sulla focaccia barese. Cominciando dalla preistoria l’autore ne segue sapori, profumi, colori, sino ai giorni nostri. Con tutte le discussioni che ne conseguono… Sottile o spessa, croccante o soffice, con i pomodori o senza. E poi, si mangia in piedi e camminando, oppure stesi in spiaggia? Ad ogni modo la focaccia barese è unica al mondo. Quindi, diffidate dalle imitazioni.