Sono cominciati qualche giorno fa in Puglia i lavori di ristrutturazione con calce di canapa, con materiali quindi interamente “bio”, di un antico gruppo di trulli che si trova tra Cisternino (Brindisi) e Locorotondo (Bari), nel cuore della Valle d’Itria.
I trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, sono beni culturali particolarmente tutelati dal punto di vista paesaggistico, oltre che un’importante attrattiva turistica per la Puglia ed ecco perché la sperimentazione dell’uso della canapa viene seguita con molta attenzione da ambientalisti, esperti del settore della ristrutturazione e da chi ha il compito di vigilare su beni di particolare valore ambientale e paesaggistico.
La sperimentazione è supportata da AssoCanapa. L’impiego di prodotti derivati dalla pianta, secondo quanto dicono i tecnici, ha poteri “straordinari” e la sua coltivazione è in grado di
operare anche la bonifica di terreni inquinati.
La scorsa settimana infatti a Brindisi si è svolta una cerimonia per la semina di 27 ettari che ricadono in un’area che necessita di bonifiche ambientali. Ora a Cisternino l’iniziativa ecosostenibile presso una delle costruzioni tipiche della zona.
L’azienda che sta realizzando i lavori collabora con AssoCanapa, l’ingegnere che li sta seguendo è lo svizzero Jorgen Hempel.
“I vantaggi sono immensi – spiega Andrea Carletti, referente regionale di AssoCanapa in Puglia – perché si risolve il problema dell’umidità, impiegando un prodotto del tutto naturale. La canapa viene coltivata, racconta, lavorata. Si procede alla separazione della fibra dal canapulo, poi viene
portata sul cantiere. Per le applicazioni si usano solo quattro elementi, calce idrata, canapulo, acqua e un mix di minerali per legare la calce con la canapa”. I lavori sono iniziati venerdì scorso e proseguiranno per una settimana.