La Puglia dei formaggi alla ribalta al Cibus di Parma.
Durante l’ultima giornata del Salone Internazionale dell’alimentazione sono arrivati due importanti riconoscimenti per la nostra regione nel concorso Alma Caseus, organizzato dalla famosa Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Gualtiero Marchesi per promuovere i migliori prodotti caseari dello Stivale.
Centinaia i campioni di formaggi inviati nei mesi scorsi ad Alma, ma solo pochi i premiati dopo gli assaggi degli esperti. Per la precisione, sono stati 44 i finalisti totali.
Puglia protagonista nella categoria “Formaggi maturi a pasta filata” con i primi due premi, quelli più importanti.
Miglior formaggio italiano della categoria, secondo gli esperti Alma Caseus e del direttore Renato Brancaleoni, il caciocavallo della massaia, prodotto dal Caseificio Pioggia di Martina Franca (Taranto).
Un risultato già di per sé prestigioso per la Puglia, ulteriormente impreziosito anche dalla seconda posizione ottenuta dal provolone affinato di pecora prodotto dalla Masseria La Ghianda di Santeramo in Colle (Bari).
“Sono molto felice. Non ce l’aspettavamo. Sapevamo di essere finalisti e quindi di ricevere un riconoscimento, ma non di vincere” racconta a Puglia Mon Amour un emozionatissimo Vincenzo Colucci, proprietario del Caseificio Pioggia, pochi minuti dopo aver scoperto che il suo caciocavallo era stato eletto miglior formaggio maturo a pasta filata d’Italia.
Ma quale particolarità ha questo prodotto, da dove deriva il suo nome? Ce lo spiega Colucci: “Con il caciocavallo della massaia volevamo ripercorrere la tradizione. Viene fatto con tre tipi di latte: ovino, bovino e caprino. Questo perché una volta le piccole massaie, avendo a disposizione pochi capi di bestiame, univano diversi tipi di latte per fare un formaggio. Questa procedura si è persa nel tempo, ma noi l’abbiamo ripresa e il risultato ci è piaciuto”.
Vincenzo Colucci, infine, ci svela anche il suo segreto per un formaggio di grande qualità: “Noi utilizziamo latte proveniente solo da aziende selezionate che fanno pascolare i propri animali sull’erba fresca”.