Margherita non ha dubbi. Questa sera, alla finale di Masterchef, tiferà Almo, come lei barese doc e amante dei piatti della tradizione pugliese.
Margherita Cicinelli, 18 anni, di Giovinazzo, ricorda la sua esperienza ai fornelli del noto reality show, parla dei tre finalisti e dei suoi piatti preferiti. Un filetto di salmone su letto di asparagi – piatto che, dice, è quello che la rappresenta meglio – era stato il suo biglietto di ingresso nelle ambite cucine di Masterchef dove aveva colpito il giudice Joe Bastianich con la sua trasformazione personale. Ora, con i suoi 30 chili in meno ed energia da vendere, Margherita è pronta a inseguire il suo sogno nel cassetto con più grinta di prima.
La prima domanda è d’obbligo. Per chi farai il tifo questa sera?
“Sicuramente per Almo perché, essendo anche lui barese, in gara ha sempre preparato dei piatti rimanendo fedele alla tradizione pugliese”.
Un tuo parere su Federico, Almo e Enrica.
“Enrica rappresenta la genuinità, però essendo molto giovane rischia di perdere per la poca esperienza rispetto ad Almo e Federico. Almo è molto preparato e sicuro ma al contrario di Federico, secondo me, non si è sbilanciato molto… forse pura strategia. Di Federico apprezzo molto il rischio che correva in ogni sfida e la sua incredibile creatività, ha avuto idee geniali!”
E uno sui giudici.
“Sui giudici non posso dire altro che hanno fatto davvero un ottimo lavoro, hanno fatto andare avanti chi se lo meritava davvero, per il resto non ho molto altro da dire perché il poco tempo trascorso nella cucina di Masterchef non mi ha permesso di relazionarmi completamente a loro”.
Com’è cambiata la tua vita dopo l’esperienza a Masterchef? E che cosa ti ha insegnato?
“Dopo Masterchef, la mia vita è rimasta sempre la stessa, sono una normalissima studentessa di 18 anni, però qualche volta mi fa piacere che la gente mi fermi per strada per farmi i complimenti. Sicuramente l’esperienza a Masterchef mi ha dato la grinta e la forza per inseguire il mio sogno, che sto cercando di portare avanti in contemporanea ai miei studi universitari”.
Nella tua vita hai dovuto affrontare una sfida ben più grande di quella ai fornelli di Masterchef. La tua forza di volontà può essere di ispirazione a tante altre persone in continua lotta con la bilancia. Cosa ti senti di consigliare a chi non riesce a scrollarsi di dosso l’ossessione per il cibo?
“L’unica cosa che mi sento di consigliare è di cambiare il proprio rapporto con il cibo. Spesso molti mangiano per consolarsi, ma così facendo ‘alimentano’ un ciclo vizioso che porta a stare solo peggio. Bisogna trasformare il ruolo del cibo: da problema a soluzione”.
Il tuo motto è “magro con gusto”. Una ricetta che ti senti di consigliare a chi vuole mantenere la linea ma senza rinunciare ai piaceri del palato?
“Vi consiglio ciò che ho mangiato oggi. Risotto mele e speck, usando l’olio al posto del burro con moderazione, e le mele che, pur essendo ipocaloriche, danno voluminosità al piatto”.
Quale piatto rispecchia meglio il tuo carattere?
“Ormai il piatto che più mi rappresenta è quello che ho portato davanti ai giudici di Masterchef”.
E a quale piatto invece non rinunceresti mai?
“Il piatto a cui non rinuncerei mai è patate riso e cozze di mia madre. Ora che vivo ad Urbino è una sofferenza rinunciare alla cucina pugliese…”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Ora sto lavorando con una casa editrice ad un libro di ricette. Il mio sogno sarebbe quello di portare avanti lo studio universitario senza rinunciare alla mia più grande passione: la cucina”.