Importante risultato conseguito dal Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia, che ha salvato dalla scomparsa la ‘Saragolla Lucana’. Si tratta della varietà per eccellenza del grano duro, coltivata diffusamente fino a un secolo fa.
Alti valori proteici e, quindi, nutrizionali, da cui partire per creare un mercato di nicchia rivolto anche ai consumatori intolleranti al glutine: grazie alla ricerca del Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia è stato possibile salvare dalla scomparsa la ‘Saragolla Lucana’, la varietà per eccellenza di frumento duro, molto diffusa fino a un secolo fa tra Palazzo San Gervasio, Venosa, Lavello e altri comuni nella zona del Vulture e dell’Alto Bradano, prima di essere soppiantata da altre tipologie di grano con spighe più basse e commercialmente remunerative.
La Saragolla Lucana è la prima specie di frumento recuperata e iscritta nel registro delle varietà vegetali come ‘Varietà da conservazione’, ossia quelle minacciate dall’erosione genetica.
L’altezza della pianta oscilla tra i 140 e i 160 centimetri, come l’altra antica e pregiata varietà ‘Cappelli’. L’epoca di spigatura, poi, è più tardiva rispetto a quella dei frumenti duri più comuni.
L’obiettivo è quello di tutelare e valorizzare il patrimonio genetico delle antiche varietà di frumento tipiche, per proporre nuovi prodotti di qualità in un settore di nicchia.