Le ceramiche di Grottaglie, quando i colori si mescolano alla storia

Pubblicato il 22 Lug 2014 da Simona Giacobbi

Quartiere delle Ceramiche a Grottaglie

Quando i colori si mescolano alla storia. Queste sono le ceramiche di Grottaglie, cittadina della provincia ionica situata a pochi chilometri da Taranto. Tante, tantissime le numerose botteghe di ceramisti che costellano la famosa via della cittadina tarantina nel Quartiere delle Ceramiche. Grazie all’abbondanza d’argilla nel territorio, per secoli la produzione ceramica è stata la sua principale fonte economica. Grottaglie è l’unico centro ceramico pugliese protetto dal marchio DOC e inserita nel ristretto elenco delle 28 città della ceramica italiana.
È facile perdersi e lasciarsi rapire dalle creazioni artistiche nei vari negozietti, laboratori e forni di cottura, alcuni collocati nella roccia di ipogei, utilizzati in passato anche come frantoi, disseminati lungo la strada. Una fiorente attività artigianale che oggi viene riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo.

Basti pensare che la prima documentazione sulla ceramica di Grottaglie risale all’età post-medievale. Fino al 1550 l’assenza di corti feudali caratterizza la produzione artigianale con forme d’uso quotidiano e decorazioni molto semplici. A partire dal Seicento, i centri limitrofi commissionano anche a Grottaglie le prime opere d’arte e, nel Settecento, la produzione faenzara, rivolta prevalentemente ai ceti più abbienti, acquista un ruolo preponderante, con vasellame caratterizzato da fregi di gusto classico e neoclassico. Nell’Ottocento, quando, nel resto della Puglia, l’artigianato perde importanza a vantaggio di altri materiali, Grottaglie mantiene e aumenta la sua dedizione alla creazione di manufatti. È questo il momento in cui nascono diversi laboratori d’eccellenza.

Caratteristici della produzione grottagliese i decori del Galletto, generalmente policromo, e la Stella, realizzata con cinque punti in pentagono attorno a un punto centrale. Tipici della tradizione decorativa grottagliese sono i colori: verde ramina, blu cobalto, giallo ocra e bruno manganese. E la vostra cucina potrà arricchirsi di una vasta gamma di forme tradizionali per interi servizi da tavola, contenitori per olio, sale, piatti piani e fondi, bicchieri, ciotole e tanto altro ancora.

Tra gli eventi di particolare interesse legati alla valorizzazione di questo prodotto artigianale si segnalano la Mostra della Ceramica e la Mostra del Presepe (dicembre), oltre alla prestigiosa esposizione permanente allestita presso il Museo della Ceramica nelle sale del Castello Episcopio.

Il 31 luglio e 1 agosto si terrà invece Vino è Musica.

Giornalista professionista, laurea in lingue e letterature straniere e un master in Social Communication. Piacentina d’origine, pugliese d’adozione dal 2012, cresciuta a tortelli e gnocco fritto, impara a cucinare in Canada, a Toronto, dove ha vissuto sei anni e dove ha lavorato per il quotidiano italiano Corriere Canadese. Oltreoceano scopre una diversità culinaria etnica senza confini. Da allora la sua vita cambia. Cucina e ristoranti diventano luoghi interscambiabili di idee, progetti, tradizioni e passioni. Ama assaporare, provare, gustare. E fare foto. Conduce su Telenorba e TgNorba24 la trasmissione “I colori della nostra terra”, un programma che parla di ruralità, agroalimentare ed eccellenze enogastronomiche della Puglia. Ha collaborato con I Love Italian Food e il Cucchiaio d’Argento ed è spesso chiamata a far parte di giurie di eventi a carattere enogastronomico e di concorsi legati al mondo della pizza. Recensisce pizzerie per guide cartacee e online. Nel 2011 crea Pasta Loves Me, un blog che parla di lei, di pasta, food e lifestyle. È fondatrice e responsabile di Puglia Mon Amour, un’avventura che vive con gli occhi curiosi di turista e l’entusiasmo di un’innamorata per una terra che regala ogni giorno emozioni, genuinità e solarità. Ha la pizza napoletana nel cuore e tutto quello che rende felice il suo palato. E vive con una certezza: la pizza non le spezzerà mai il cuore.

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